I versi che avete appena letto sono tratti dalla raccolta “Ero feroce in sogno”, che contiene poesie scritte da quando avevo 12 anni fino ai 20.
Scrivere non è mai facile. È un atto necessario, catartico, terapeutico, salvifico, doloroso, gioioso, euforico, di libertà, di sconforto, di amore e di tristezza, di desiderio, ma non è mai facile.
Il mio corpo ricorda il dolore fisico provato durante la scrittura di certi versi, un dolore fisico sciolto dal suo necessario riconoscimento.
Diventare cera liquida bollente per poi evaporare nell’aria di un Tutto più possibile. Scrivere è dis-armarsi, amarsi ancora, comprendersi attraverso lenti di ingrandimento peculiari e divertenti, guardare in faccia le zone d’Ombra e riconoscerle indossandole come eleganti vestiti quando sempre prima gli altri linguaggi ti avevano fatto credere fossero sconvenienti.
Scrivere è una lotta, un atto politico, una forma di resurrezione dopo la morte necessaria e parsimoniosa del Sé costruito sulla base di deboli parvenze.
Scrivere è ricondursi alla fonte, riappropriandosi dei sorrisi più veri della libertà più vera che sta oltre i contenimenti. Non è facile.
Non è facile pubblicarsi, uscire fuori, riconoscersi anime sensibili in un mondo che ci vuole nomi utenti e basta.
Non è facile dire che si soffre, che si ama, in un mondo governato dal positivismo tossico e dallo speed dating. Saltare oltre il trampolino della paura non è mai facile, ma che gioia – che ontologica politica umana gioia – una volta che salti e poi sei lì, ti accorgi che saltando mica cadi, ti accorgi che saltando voli.
“È arrivata l’ora
della mia rivendicazione
in cui alle fiamme
porterò rivolta
e poche conferme.”
Potete acquistare “Ero feroce in sogno” sul sito di Pop Edizioni, in offerta a 10 euro! Disponibile anche in versione e-book a 4,50 euro.
(Roberta Margiotta)