“A volte mi calmo: ritratti di amore e disamore” è un volume inconsueto sia per forma che per intenzioni: 63 giorni per sopravvivere con tenerezza e dignità a un inaspettato, incomprensibile abbandono.
Ogni pagina può essere staccata e incorniciata per impreziosire le pareti di casa con le riflessioni poetiche di Anita Docile e le intense illustrazioni della pittrice Catherina Romanelli, perché non tutti possiamo permetterci di acquistare un quadro, eppure tutti abbiamo il diritto a poter riempire la nostra casa di immagini suggestive e potenti.
Per un motivo ovvio: circondarsi di bellezza è il primo passo per guarire da una tremenda delusione.
Altrettanto inconsueta è la storia di come sia nato questo libro. E a raccontarla è proprio l’autrice, Anita Docile.
“Tempo fa, quando il mio ex compagno era sparito senza dirmi neppure una parola sensata, ogni giorno camminavo per ore nella speranza di calmare un dolore che non passava mai. E mi sono ritrovata davanti a una vetrina a guardare alcuni quadri di Catherina Romanelli. Ho provato un senso di benessere improvviso, un’euforia dolce che neppure la mia tristezza riusciva a guastare. Sapevo che se avessi potuto appenderli nella mia casa sarei stata meglio. Li volevo tutti, volevo guardarli appena sveglia e prima di dormire. Ma non avevo i soldi per comprare nessun quadro, ed è così che mi è venuta l’idea del libro: le mie parole e i suoi colori per uscire indenni da un abbandono.”
Infatti le parole di Anita Docile sono altrettanto potenti. Sono leali e generose nel raccontare lo sgomento di ritrovarsi all’improvviso soli, e però riescono a mostrare con ironia e buonsenso l’assurdità di soffrire così tanto per chi non ci ama.
“Io e te.
Noi due.
Te lo ricordi?
Forse no.
Altrimenti saresti qui con me
e non lì con lei.”
Un libro per commuoversi, sorridere e ricominciare a prendersi cura di sé: perché dal disamore si deve guarire.