44

Tra le collane di Pop Edizioni siamo onorati di ospitare anche la poesia.
Una scelta controcorrente: molti editori rinunciano a questa preziosa forma letteraria, ritenendo che incontri scarso interesse presso la maggior parte dei lettori.
A noi invece sembra doveroso pubblicare poesia perché è alla base di tutti gli altri generi di scrittura, tuttora anticipandoli e nutrendoli grazie ai suoi schemi rarefatti ed evocativi.
A rappresentare questa pregevole tecnica letteraria abbiamo scelto la giovanissima poetessa Roberta Margiotta con la sua raccolta di versi intitolata “Ero feroce in sogno”.
La penna di Margiotta è spesso intinta in una malinconia da cui l’autrice riesce a districarsi con immagini vivide e suoni potenti.
Più che di mal di vivere si può riconoscere nei suoi versi una sorta di consapevolezza dilatata: la voglia di esperire il mondo in momenti e luoghi non condivisi con la maggior parte dei suoi simili, che Margiotta sembra sentire maggiormente protettivi.
Uno di questi ripari, perfetti per un’anima inquieta come quella che spesso descrive, è la notte.
Più volte ricorre in questi versi attraverso le sue svariate manifestazioni: il buio, il sonno, i sogni, la quiete. La notte assume il ruolo di un momento di ristoro, per quanto fugace.
L’autrice la invoca come si invoca il tempo del raccoglimento e della trasfigurazione onirica.
“Sono macchiata dal peccato, la mia anima è sporca.
Mi senti gridare? Sono la stessa ninfa
che la notte attaccata agli alberi d’ulivo
sparge i crimini nel mondo.
Chissà dove fummo spinti.”
“Ero feroce in sogno” è un libro imprevedibile ed emozionante dal primo all’ultimo verso, da leggere ad alta voce a se stessi, per riscoprire nelle sue parole quella parte di noi dimenticata e intatta.

Lascia un commento

Condividi:

Gli ultimi POST

Le rubriche

Mondo Pop
Donne
come noi
La bottega
delle parole
Parola
d'autore
A voce
alta

Resta aggiornato

Instagram feed