Il brano che avete appena letto è tratto da “Linda”, un racconto che trovate nella raccolta “I confini del male”, scritta da P.G. Daniel e pubblicata da Pop Edizioni.
Un’adolecente timida e poco appariscente che inaspettatamente viene invitata a una festa da un ragazzo più grande, insieme ai suoi amici. La voglia di emergere, di farsi notare, tanto comune a quell’età.
Il racconto è incentrato su quanto sia facile manipolare l’ingenuità di una ragazzina che si affaccia alla vita con speranza e slancio. Resa ancora più manipolabile dall’alcol e da altre sostanze inghiottite per condiscendenza.
Il rischio è che quell’ingenuità, quell’apertura alla vita vengano macchiate per sempre, in maniera indelebile. Il rischio è che il branco se ne approfitti, che abusi di lei, che riprenda le violenze con i telefonini per poi diffondere il filmato, in Rete o via chat.
Sono storie che riempiono le pagine di cronaca quelle raccontate da P.G. Daniel in questo libro, dove i protagonisti sono soggetti fragili costretti a subire ogni genere di sopruso da vigliacchi che ritengono giusto accanirsi su chi non è in grado di difendersi.
La scrittura chiamata a testimoniare questa serie di infamie è lucida, realistica, particolareggiata, ma mai pietosa né accondiscendente, nella convinzione che sia sufficiente la nuda descrizione degli eventi per trasmettere con piena vividezza la crudeltà che di frequente le persone più deboli sono obbligate a sopportare.
Un libro per dare voce a tutte le vittime rimaste inascoltate.
