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Quella di Anita Docile è una scrittura stupefacente: immediata, precisa e rapida come un bisturi.
Nel suo libro “A volte mi calmo” ci si può riconoscere fin troppo facilmente, perché le brevi riflessioni su quel che accade nella nostra vita, nella mente e nel corpo, quando un amore finisce all’improvviso riguardano chiunque abbia vissuto un abbandono.
È possibile che una relazione termini senza avere avuto il minimo sentore di una crisi?
Evidentemente sì, visto che accade così di frequente.
Il vuoto incolmabile che sostituisce improvvisamente la vita di coppia, la solitudine che prende il posto della condivisione, le domande che si susseguono ossessive nella mente in cerca di una risposta…
Per non parlare del modo: ognuno avrebbe diritto a essere lasciato con la stessa tenerezza, rispetto e pazienza con cui ci si innamora. Perché come scrive Anita Docile:
“E poi me lo dici così, non ti amo più?
Me lo dici così?
Come se non mi avessi amata mai.
E c’è una bella differenza
tra non amare più
e non aver mai amato”.
Anita Docile riesce a trasmettere con assoluta autenticità tutte le sfumature di un abbandono senza mai scadere nel sentimentalismo, anzi ‒ ed è questo a renderla speciale ‒ riesce addirittura a farci ridere mentre simpatizziamo con la protagonista, trattando temi così delicati con una carica umoristica che è ancor prima un’autoironia trascinante.
Un libro che vale più di una terapia per chiunque attraversi o abbia attraversato il dolore di sentimenti che non vengono più corrisposti.
I testi sono arricchiti dalle splendide illustrazioni di Catherina Romanelli, che possono essere staccate e incorniciate per rendere belle le pareti di casa o farne dono a qualcuno di speciale.

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