“La turista italiana” è il romanzo d’esordio di Maria Tina Bruno.
Un romanzo accolto con grande entusiasmo da moltissimi lettori e che ci rende particolarmente orgogliosi.
Un fidanzato sparito nel nulla, una donna che si vede costretta a reinventare la propria vita, una Milano uggiosa, iperattiva, un lavoro poco gratificante, una socialità fatta di aperitivi, un viaggio salvifico a Creta, un incontro fatale, di quelli che ribaltano la vita.
Tutto sembra portarci alla più lieta delle conclusioni. Ma, proprio come accade nella vita, tra le pagine di questo romanzo niente va come dovrebbe andare.
Persino i due protagonisti non sono come dovrebbero essere: perché non sembrano personaggi letterari, ma hanno i tratti discontinui delle persone reali: sono gentili ma a volte parecchio cattivi, sono antipatici ma si lasciano intenerire di continuo. Hanno paura, sono spavaldi e insicuri, si amano e si detestano senza un apparente motivo.
Una storia avvincente e imprevedibile, a tratti decisamente comica, benché affronti argomenti complessi come il Revenge Porn, la depressione, l’evoluzione delle abitudini sessuali sempre più improntate alla pornografia online, l’abbandono. Raccontati però da un’ottica marcatamente femminile, che sa concedersi un tocco scanzonato anche nei momenti più bui, come antidoto alla disperazione.
Claudia, la milanese, e Alekos, il cretese, si incontrano, non si piacciono, però finiscono a letto insieme, attratti misteriosamente l’uno dall’altra, pur non sopportandosi a vicenda. Perché il corpo capisce alcune cose molto, molto prima…
Ma “La turista italiana” è anche un romanzo di sensazioni: visive, olfattive, perfino tattili. La penna di Maria Tina Bruno vi saprà portare tra spiagge assolate e tavernette in cui gustare pietanze deliziose in una Creta assolata, proprio come se foste lì.
Senza però mai dimenticare che non basta cambiare latitudini e abitudini di vita per sconfiggere i nostri fantasmi, che continuano a imperversare ovunque andiamo.
