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Il tema dei migranti resta sempre attuale, qualsiasi governo vi sia in carica.
Un caso recente è quello del naufragio di fronte a Cutro, in cui hanno perso la vita più di novanta persone che tentavano l’approdo sulle nostre coste nella speranza di trovare una vita migliore.
Il governo, nonostante i proclami, si è dimostrato ancora una volta impotente di fronte a un fenomeno così difficile da arginare.
Il racconto “Quarantanove”, di cui potete leggere l’incipit, tratta di un altro caso eclatante, avvenuto non troppo tempo fa. C’era già un ministro dell’attuale esecutivo, che ai tempi era Ministro degli Interni e Vicepremier.
Un gruppo di migranti disperati fu avvistato in mezzo al mare, al largo della Sicilia. Anziché prestare immediato soccorso, il ministro in questione preferì ingaggiare un braccio di ferro con le Ong responsabili del loro salvataggio, lasciando le persone a lungo lì, tra i flutti, alla mercé degli elementi atmosferici.
Il racconto ricostruisce quelle ore, cercando di scandagliare l’angoscia dei protagonisti di fronte alla cinica indifferenza del potere. Lo trovate nella raccolta “I confini del male”, scritta da P.G. Daniel e pubblicata da Pop Edizioni.
Ogni racconto è un pugno nello stomaco. Ogni storia contenuta nel libro è dolorosa ma necessaria, per tentare di capire la deriva di una certa parte della società contemporanea che, messa di fronte alle sofferenze dei più deboli, anziché aiutarli, preferisce accanircisi ulteriormente.

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