“Nulla di rivoluzionario” è un libro straordinario, che contiene in sé due grandi opere in dialogo tra loro: il testo scritto dal giovane esordiente Sandro Di Lorenzo e le magistrali illustrazioni del decano Bicio Fabbri.
Pagina dopo pagina, diventa naturale immergersi nella vita sfuggente dei vari personaggi, sempre persi in una corsa frenetica dietro qualcosa che si allontana a ogni passo ma che li rende, al contempo, cristallizzati nei loro tic comportamentali e idiosincrasie, nei sogni di gloria o di cambiamento.
Giovani spinti da un afflato rivoluzionario che vorrebbe investire ogni piano della realtà, sociale, estetico ed emotivo, ma che finisce per spegnersi nel robusto ricorso a quegli psicofarmaci che dovrebbero smorzare disagi esistenziali, ma che di fatto si trasformano in un manicomio chimico.
Persone di mezz’età che, frustrate dall’insoddisfacente riuscita delle loro vite, combattono l’incombente crisi personale con amorazzi di ventura e riflessioni intellettuali.
Lo scenario di questi giri a vuoto sono luoghi dall’aspetto inospitale: “Che follia quel paese così piccolo e così pieno, vantava però il fiume più grande di sempre. Una puzza di benzina per le strade, ma non era la peggiore. In ordine sparso le peggiori: la puzza delle fabbriche, del fango, dell’immondizia, del formaggio”.
La prosa spigliata, sregolata, inventiva di Di Lorenzo fa il paio con lo stile grafico di Fabbri, sempre in bilico tra pittura e fumetto, che sa restituire perfettamente l’atmosfera del romanzo, pur travalicando il semplice commento iconografico per diventare un’opera a sé, del tutto autonoma, un racconto nel racconto.
Trovate “Nulla di rivoluzionario” presso lo stand di Pop Edizioni a Livorno Librexpo 2023, che si tiene proprio in questi giorni a Porta a Mare.