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È notizia recentissima la chiusura delle case editrici Kemonia e La Zisa per fallimento. C’è un palleggio di accuse tra i due soci maggioritari, che fa sì che non se ne riescano a capire bene le ragioni. Ma non è questo a interessarci.
Quello che più ci ha colpito è che la repentina bancarotta ha lasciato decine di autori privi di pubblicazione, malgrado avessero già versato ingenti somme per vedere il loro libro dato finalmente alle stampe.
In taluni casi si parla di cifre che superano addirittura duemila euro.
Ancora una volta ci rattrista sapere che così tante persone decidano di versare del denaro a tipografi che si spacciano per editori: una volta intascate le quote, è difficile che si spendano nel promuovere e distribuire i libri, visto che in realtà hanno già incassato abbastanza.
In molti casi si tratta di gente che specula su aspiranti scrittori privi di talento, che per pura vanagloria vogliono vedere la loro opera pubblicata, a tutti i costi.
Rincresce molto di più quando accade ad autori di talento che, per inesperienza o impazienza, finiscono tra le maglie di questo genere di imprese commerciali, al limite della truffa.
Se credete nel vostro testo, cercate un editore che lo sappia valorizzare e che ci tenga a venderne il maggior numero di copie possibile. Ma non a voi: non fatevi abbindolare da chi pretende di vendervi le copie del vostro libro per contribuire alle spese di stampa.
Uno scrittore deve guadagnare con i diritti d’autore, non pagare per pubblicare.
(Pensierino della notte: devo scrivere tanto, ogni giorno, e leggere molto di più. Pensierino del giorno: non basta avere ispirazione, creatività e talento: per scrivere bene servono anche disciplina, determinazione e allenamento.)
Siamo una casa editrice NON A PAGAMENTO, perciò investiamo i nostri soldi, lavoro e competenze solo per pubblicare libri di cui ci innamoriamo. Se siete degli scrittori meravigliosi, potete inviare i vostri testi, in formato word o pdf, a pubblicazione@popedizioni.it Ma prima rileggeteli, valutateli e correggeteli con onestà, generosità e rigore. E ricordate che i refusi non sono una disattenzione, sono una perversione. Grazie.

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