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La frase in evidenza è tratta da “Nulla di rivoluzionario”, un romanzo scritto dal giovane Sandro Di Lorenzo, illustrato dal decano Bicio Fabbri, pubblicato da Pop Edizioni.
Noterete come questa frase, per quanto breve, presenti delle anomalie rispetto a come un concetto simile verrebbe espresso dalla maggior parte degli scrittori.
Manca la punteggiatura, le parole sono slegate tra loro, ma il senso complessivo è fin troppo chiaro. Anzi, rende perfettamente l’urgenza e il disagio dell’intenso sentimento che si nasconde nella frase.
In questo caso si può senz’altro parlare di sperimentalismo.
Che cosa si intende?
Lo sperimentalismo è una via di mezzo tra l’avanguardia letteraria e un testo convenzionale, è cioè un modo di scrivere volutamente più complesso del solito, che resta comunque perfettamente godibile, regalando anzi una certa cifra stilistica al racconto.
“Nulla di rivoluzionario” è uno splendido esempio di linguaggio espressionista, che riesce a trasmettere stati d’animo, sensazioni o tic comportamentali rievocando l’immediatezza del pensiero lasciato libero di esprimersi:
“Basta girarci intorno, a lei non l’aiuta nessuno. Yvel non è in cerca di attenzioni inutili perché è proprio di quelle che non ha bisogno, non ha bisogno di elencare i farmaci che prende e fare il nome più eclatante non ha bisogno di gridare e impressionare, ma d’aiuto ne ha bisogno. Aiutare Yvel è rivoluzione”.
Come avrete notato, uno dei principali strumenti impiegati da Di Lorenzo è l’ironia, la cui funzione è quella di gettare una luce rivelatrice sugli aspetti anche banali della quotidianità.
Un testo da leggere e rileggere con vero piacere.
(Pensierino della notte: devo scrivere tanto, ogni giorno, e leggere molto di più.)
Siamo una casa editrice NON A PAGAMENTO, perciò investiamo i nostri soldi, lavoro e competenze solo per pubblicare libri di cui ci innamoriamo. Se siete degli scrittori meravigliosi, potete inviare i vostri testi, in formato word o pdf, a pubblicazione@popedizioni.it Ma prima rileggeteli, valutateli e correggeteli con onestà, generosità e rigore. E ricordate che i refusi non sono una disattenzione, sono una perversione. Grazie.

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