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Oggi inauguriamo la rubrica “Trova l’orrore”, in cui di volta in volta vi proporremo testi che ci hanno fatto rizzare i capelli in testa.
Senza commentare, lasciamo a voi il giudizio su questo editore che propone di aderire a un’agenda poetica a pagamento, il cui slogan è: “Accompagnati di poesia!”.
Ecco il testo:
“Cari Poeti,
la tradizione delle antologie di poesia ha subìto negli ultimi anni una totale rivoluzione culturale. Da strumento di rigorosa e ricercata eccellenza letteraria riservata a un solo autore o comunque ad una ristrettissima cerchia di autori presi ad esempio del periodo storico considerato è passata a rappresentare la pluralità delle voci diversificate che hanno caratterizzato il volto e le espressioni letterarie in un’epoca determinata.
Oggi l’antologia serve ad un libero confronto e a una documentazione sia propositiva sia espansiva. L’antologia rappresenta dei panorami di vasta concezione, in imitazione alla paesaggistica naturale del mondo, nella quale lo svettare dei monti di ottomila metri non rappresenta alcuna forma di primato nei confronti della bellezza se paragonato alle depressioni dei deserti così come le intricate giungle non sviluppano più fascino di quanto non ne realizzano le tundre o le paludi.”
Se siete curiosi di sapere quanto costa partecipare a questa supercazzola (che prevede un’agenda con 365 poesie), ve lo diciamo noi: per pubblicare una poesia di massimo 25 versi basta acquistare 5 agende per 75 euro.
Moltiplicateli per 365 poeti paganti e avrete già incassato 27mila euro…
Ecco perché i cialtroni si ingrassano e gli editori onesti patiscono.
(Pensierino della notte: devo scrivere tanto, ogni giorno, e leggere molto di più.)
Siamo una casa editrice NON A PAGAMENTO, perciò investiamo i nostri soldi, lavoro e competenze solo per pubblicare libri di cui ci innamoriamo. Se siete degli scrittori meravigliosi, potete inviare i vostri testi, in formato word o pdf, a pubblicazione@popedizioni.it Ma prima rileggeteli, valutateli e correggeteli con onestà, generosità e rigore. E ricordate che i refusi non sono una disattenzione, sono una perversione. Grazie.

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