La vita dello scrittore, nell’immaginario comune, è una vita seduta, fatta di scrivanie e schiene incurvate e colorito pallido.
Eppure, oggi come ieri, sono tanti gli scrittori e le scrittrici che promuovono i benefici di una vita attiva al fianco di quella contemplativa.
Murakami Haruki sostiene che il benessere fisico non sia di minore importanza del talento, e lui corre tutti i giorni (podista incallito, ha dichiarato il suo amore per la corsa nel libro “L’arte di correre”).
Condivide questa passione con Joyce Carol Oates, che in un saggio pubblicato su “The New York Times” ha evidenziato il legame tra corsa e scrittura: la scrittrice sostiene di entrare in una sorta di stato ipnotico mentre corre, ed è lì che le idee iniziano a fluire.
Il rituale mattutino di Jack Kerouac consisteva nel mettersi a testa in giù fino a raggiungere la posizione a ponte, per poi ripeterla una decina di volte. E tantissimi sono stati forti sostenitori delle passeggiate, specie nella natura: i poeti William Wordsworth e Samuel Coleridge passeggiavano alla ricerca dell’ispirazione, e Thoreau non poteva fare a meno dei boschi.
Ernest Hemingway era un boxer e David Foster Wallace un amante del tennis.
John Green scrive addirittura mentre corre: su uno scrittoio montato sul suo tapis roulant.
Quando si dice “mens sana in corpore sano”.
(Pensierino del giorno per lettori e scrittori: se vi piace questa rubrica, vi piaceranno anche i libri che pubblichiamo. Venite a trovarci sul nostro sito popedizioni.it)
(Pensierino della notte: bisogna scrivere tanto, ogni giorno, e leggere molto di più.)
Siamo una casa editrice NON A PAGAMENTO, perciò investiamo i nostri soldi, lavoro e competenze solo per pubblicare libri di cui ci innamoriamo. Se siete degli scrittori meravigliosi, potete inviare i vostri testi, in formato word o pdf, a pubblicazione@popedizioni.it Ma prima rileggeteli, valutateli e correggeteli con onestà, generosità e rigore. E ricordate che i refusi non sono una disattenzione, sono una perversione. Grazie.
