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Margaret Mitchell (1900-1949) vinse il Premio Pulitzer grazie al suo biblico romanzo “Via col vento”, famigerato classico di letteratura e cinema.
Tuttavia la stesura di questo kolossal fu lunga e complessa.
La scrittrice seguiva un metodo creativo tutto suo che comprendeva salti temporali e scrittura delle scene a partire dal finale. Ma la caratteristica veramente singolare era un’altra.
Mitchell aveva l’abitudine, al termine della stesura, di infilare ogni capitolo del romanzo in una busta di manilla, in modo che potenziali ficcanaso non potessero vedere a cosa stava lavorando.
Il problema è che “Via col vento” è un romanzo zeppo di capitoli, e la scrittrice impiegò dieci anni per completarlo: il numero di buste aumentò così tanto che invasero il soggiorno in cui scriveva, e col tempo finirono per essere usate come sostegni alle gambe del tavolo e appunti per le liste della spesa.
Perciò la scrittrice iniziò a stiparle nel ripostiglio, sotto le assi del pavimento e sotto il letto.
Quando un editore le chiese di dare un’occhiata al romanzo, il malcapitato dovette comprare una valigia per trasportare tutte le buste in ufficio.
Come se non bastasse, Mitchell si era dimenticata di consegnare all’editore il capitolo di apertura, e anche dopo aver firmato il contratto continuarono a sbucare dai posti più improbabili altre buste con capitoli fondamentali per la trama.
E voi, avete qualche mania che accompagna la vostra scrittura?
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