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Non ambisco a sentirmi depresso, tantomeno cialtrone. Perché, contrariamente a quanto si crede – e cioè che essere un cialtrone di questi tempi sia un valore aggiunto, mentre galleggiamo inebetiti come feci – ritengo che entrambe le situazioni siano devastanti per chiunque, sebbene in modo diverso: il depresso implode, il cialtrone incombe, è vero, ma è destinato a essere sopraffatto dalla propria cialtronaggine, finendo per deprimersi: infatti, chi vorrebbe trascorrere la propria esistenza in compagnia di un perfetto cialtrone, giorno e notte, estate e inverno? Nessuno, neppure lui, perché i cialtroni sono tracotanti e incapaci, boriosi e noiosi, e la noia alla lunga deprime.
Ma se qualcuno dovesse chiedermi “per sopravvivere, preferiresti sentirti depresso o cialtrone?” risponderei: cialtrone, grazie, meglio moralmente trasandato che tormentato.
E non perché prediligo i cialtroni ai depressi, ma perché esiste una differenza sostanziale tra sentirsi un cialtrone ed essere un cialtrone – differenza, purtroppo, non altrettanto sostanziale tra sentirsi depresso ed essere depresso.
Sentirsi un cialtrone è una sensazione passeggera, confinata nei limiti di un evento. Io, per esempio, mi sento un cialtrone a restarmene seduto, invece di dare mozzichi ai muri, quando in tv il leader mondiale della distribuzione on-line – l’imperatore indiscusso della consegna a domicilio, il Creatore di una nuova sterminata categoria di schiavi massacrati da tabelle di marcia impensabili –, per tacitare la montagna di pupù che ultimamente gli piove sul groppone, mi rifila la pubblicità della donna che, pur essendo donna e di mezza età (praticamente una miracolata!), riesce a trovare lavoro come magazziniera e “finalmente” può realizzarsi a ritmi estenuanti ma gratificanti.
E non mi sento un cialtrone perché sto fermo, invece di contorcermi nel vomito, mi sento un cialtrone perché in fondo penso che chiunque, guardando, sia orripilato come me da questa capacità smodata di distorcere la realtà e mentire.
Invece no, e infatti continuiamo a ingozzarci di offerte speciali del venerdì, mentre Lui s’ingrassa a dismisura.
Sì, lo so: più che cialtrone, sono depresso.

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