36

Pur avendo perso alcune persone a me care, non ho mai potuto occuparmene durante la malattia perché – per loro fortuna – sono morti anziani e all’improvviso, senza quasi accorgersene.
Ho potuto però assistere la mia cagnolina durante i mesi della sua malattia, e tra me e il suo corpicino malato è accaduto qualcosa che ci ha rese più vicine.
Mentre me la stringevo al petto per riscaldarla, ho imparato a conoscere il ritmo del suo respiro, il battito del cuore.
Quando la lavavo e ne disinfettavo le ferite, ho potuto scoprire la morbidezza della pelle esposta, la fragilità delle ossa, la forma dei suoi dentini diventati innocui.
Mentre la guardavo resistere fieramente alla malattia, mi sono stupita di non aver intuito prima tanta determinazione in lei.
E quella che per molti anni è stata una compagna con cui condividere sentieri, gioie e giochi, è diventata la parte più importante delle mie giornate. La parte migliore.
Accudirla è stato un privilegio, difenderla dalla malattia, dall’accanimento terapeutico e dal mio egoismo è stato un impegno che spero di aver onorato.
È successo anche a voi? Che la malattia di una persona o creatura cara abbia portato in dono un’intimità preziosa?

Lascia un commento

Condividi:

Gli ultimi POST

Le rubriche

Mondo Pop
Donne
come noi
La bottega
delle parole
Parola
d'autore
A voce
alta

Resta aggiornato

Instagram feed