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Sognare in grande è qualcosa che spesso ci viene sconsigliato di fare.
Solo per il nostro bene: se cadi dall’alto ti fai più male. Ecco perché è opportuno sognare pochissimo e rasoterra.
Lo so, forse il mondo non è ancora pronto come dovrebbe ad accogliere i nostri progetti.
Ed è per questo che ci dicono no quando proviamo a uscire dal recinto.
Che ci sbattono in faccia parole patetiche: sei troppo sensibile, non sei abbastanza impositiva, lì fuori ti sbranerebbero, lascia stare, chi te lo fa fare?
E alcune di noi si convincono che tutto sommato è meglio adattarsi a ciò che è a portata di mano, anziché ostinarsi, provare e perseverare.
E le sfide? Gli scossoni delle vie tortuose?
L’adrenalina del (microscopico) risultato che porterà ad altri (sempre meno microscopici) risultati?
E i metri guadagnati, centimetro dopo centimetro, spingendo con tutte le nostre forze, rendendoci impermeabili ai no, alle delusioni, allo sconforto?
Alla paura di non essere abbastanza in gamba per farcela? Al terrore di essere pazza, non soltanto determinata e volitiva?
Deve aver pensato qualcosa del genere Samantha Cristoforetti, astronauta e aviatrice, nonché prima donna italiana a essere entrata di diritto nell’equipaggio dell’Agenzia Spaziale Europea.
Un enorme passo per lei, ma non solo per lei.
Perché Samantha, durante la Settimana Mondiale dello Spazio, si è rivolta a tutte le giovani donne per spronarle a inseguire le proprie aspirazioni.
“Non farti dare limiti artificiali che non siano veramente tuoi. E, soprattutto, non darteli tu stessa. Tante volte un ostacolo è solo un messaggio che la vita ti dà. Devi trovare un’altra strada, ma non vuol dire che non puoi arrivare a destinazione.”
Bisogna ammetterlo: destinazione è una bellissima parola. Rotonda, completa e appagante.
Ma mi piacciono molto anche le parole strada, ostacolo e arrivare.
La vita è un percorso magnifico, se non ci diamo freni: che sia diventare un’astronauta o insegnare, che sia aprire un salone di bellezza o una start up internazionale, l’importante non è provarci, ma superare i nostri limiti e le paure.
Liberarci delle zavorre, bucare le onde come facevamo da ragazzine.
(Sonia F.)

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