Personalmente, un consenso esplicito non l’ho mai dato. Pur tuttavia mi è capitato spesso di sentirmi inferiore. E non solo per una congenita (consapevole) sfiducia nei miei confronti, ma per un dilemma che mi assilla da tempo: per non sentirsi inferiori, bisogna sentirsi superiori o uguale agli altri? E per sentirmi uguale agli altri, devo fare/pensare/dire le medesime cose? E se invece penso e faccio cose differenti, che sono, inferiore o superiore? Nel dubbio, ho scelto di rifiutare qualunque tipo di classificazione e vado avanti per la mia strada a testa alta o bassa a seconda della cervicale. Tiè.