Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG “Donne non facciamolo in Rete”, nata per tutelare le donne dai pericoli del web.
Veronica Yoko Plebani è una giovane e quotata atleta paralimpica, specializzata in corsa, canoa e snowboard.
Di recente ha deciso di mostrare sui canali social il proprio corpo, gravemente segnato dalle cicatrici lasciate da una meningite batterica fulminante.
Veronica posta le sue foto in costume, sorridente e sfrontata. Con la stessa prontezza d’animo, quando gli stilisti la chiamano è ben lieta di affrontare le passerelle della moda milanese, sfilando a fianco di modelle professioniste.
Non si vergogna affatto dei segni della malattia a cui è sopravvissuta, anzi li mostra con orgoglio, come le medaglie al valore di una combattente: un simbolo di sopravvivenza e di rivalsa contro una sorte avversa.
Mi piace guardare i suoi selfie su Twitter e altri social network. Quello che vedo è gioia di vivere, non cicatrici.
Quello che risplende è una bellezza profonda, resa più robusta e densa dalle molte sofferenze fisiche che ha dovuto superare.
Guardando le sue foto che raccontano entusiasmo e amore per la vita viene quasi da ridere a confrontarle con quelle di chi ricorre ai filtri più bizzarri per far rientrare la propria immagine in omologanti, stucchevoli canoni di bellezza.
Non credo che la bellezza stia nella perfezione. Al contrario.
A renderci uniche e preziose sono proprio quei dettagli che a volte, forse, detestiamo.
Per come la vedo io, la vera bellezza sta in questa giovane donna che riesce a mettere a nudo la parte migliore di se stessa, e cioè la sua forza, la sua determinazione, senza rinnegare nulla di quel che è riuscita a diventare, ferita dopo ferita, cicatrice dopo cicatrice, atto di coraggio dopo atto di coraggio.
I am beautiful in every single way, come canta Christina Aguilera.
(Francesca C.)
