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Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG “Donne non facciamolo in Rete”, nata per tutelare le donne dai pericoli del web.
Immagino che a molti sia giunta notizia dello scontro virtuale di qualche settimana fa tra Greta Thunberg e Andrew Tate, che ha accidentalmente portato all’arresto di quest’ultimo.
Lo riassumo brevemente per chi se lo sia perso.
Innanzitutto Tate è un ex campione di kickboxing più noto per le sue sbruffonate che per l’attività sportiva.
Poco dopo Natale, senza motivo, ha pensato di provocare la giovane Greta, famosa per le sue campagne di sensibilizzazione ecologista, dal suo profilo Twitter elencandole l’enorme parco macchine in suo possesso e l’ingente emissione di nocivissimo CO2 che ne deriva.
La risposta non si è fatta attendere, colpendolo sul vivo, ossia alludendo alla scarsa virilità che di solito si accompagna a quell’esibizionismo social fuori misura (“little dick energy” – come scrive Greta: non è neanche “body shaming”, si tratta piuttosto di una frase idiomatica che sta a indicare una carente autostima).
È stata la controreplica di Tate a metterlo nei guai, quando si è filmato mangiando una pizza direttamente dal cartone della consegna, con il logo di una nota catena di pizzerie romene in bella mostra che ha messo la polizia di Bucarest sulle tracce del ricercato.
Infatti l’ex kickboxer, fino ad allora latitante, è stato arrestato per tratta di esseri umani, abusi sessuali e filmati sessualmente espliciti di donne non consenzienti.
La vicenda ha un che di epico: da una parte una minuta ragazzina e dall’altra un omone rude e sprezzante, maschilista e criminale.
Chi ha avuto la peggio tra i due?
Questo novello Golia, non particolarmente sveglio.
“Vedi cosa capita a non riciclare il cartone della pizza?” è stata la battuta conclusiva che Greta ha twittato.
Brava Greta, uno di meno a inquinare il pianeta, uno di più in prigione.
(Sonia F.)

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