Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG @DonnenonfacciamoloinRete, nata per tutelare le donne e i minori dai pericoli del web.
Avete presente i video in cui donne di diverse età consigliano prodotti di bellezza?
Io mi trucco pochissimo, più che altro per pigrizia, ma ogni volta che vedo all’opera una truccatrice esperta ne rimango affascinata. Saper usare colori e linee è un’arte, anche sul viso.
Ieri Instagram mi ha proposto un video simile, ma questa volta sono rimasta scioccata: la protagonista era una bambina.
Visto che tra gli hashtag c’era “Sephora Kids”, ho googlato il termine e scoperto un fenomeno agghiacciante.
Le Sephora Kids sono bambine appartenenti alla generazione Alpha (nate dal 2010 in poi) che sui social spiegano ad altre bambine come usare i prodotti di bellezza: come nascondere i punti neri, quali sono i migliori rimedi anti-rughe, le creme esfolianti e via dicendo.
Secondo il Centro studi di cosmetica italiano, la generazione Alpha è proprio la più malata di bellezza.
Emanuela Calandri, professoressa in psicologia dello sviluppo, è allarmata non solo dalla “creatura che a 8 anni usa il retinolo, ma anche dalla 18enne che diventerà: per controllare il corpo non le basterà una crema, vorrà il chirurgo estetico”.
La responsabilità non è solo della società: “Un genitore che si angoscia per una ruga o si massacra di allenamenti consegna un modello. E il modello della perfezione viene poi amplificato dai social”.
A questo bisogna aggiungere che spesso i genitori non sanno dire di no.
E così gli adolescenti crescono ossessionati da diete, chirurgia, attività fisica forsennata e acquisti compulsivi. Diventano fragili e insicuri.
Si trasformano in creature perseguitate dal giudizio altrui.
Ecco perché noi adulti dovremmo impegnarci a restituire ai bambini e ai ragazzi un’infanzia e un’adolescenza spensierate. Sono periodi della vita delicati, non esponiamoli a trappole consumistiche da cui noi stessi – maturi senzienti – dovremmo imparare a dissociarci.
Meno selfie e più risate con i figli potrebbe essere un buon inizio…
(Sonia F.)
