Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG @DonnenonfacciamoloinRete, nata per tutelare le donne e i minori dai pericoli del web.
Di recente, a pochi giorni di distanza, sono uscite due notizie terribili su stupri avvenuti a danno di due ragazzine.
Una 12enne del modenese è stata violentata in casa da due conoscenti di 15 e 16 anni. Aveva conosciuto i due ragazzi a scuola e li aveva invitati da lei, assieme a una sua amica.
Appena entrati gli adolescenti le hanno proposto di fare sesso, lei ha rifiutato e loro l’hanno costretta.
Pare che l’amica nel frattempo abbia girato dei video delle violenze, forse per “documentare e poi denunciare” oppure per condividere online la “bravata”.
L’altra violenza invece è avvenuta durante una gita scolastica in Toscana. I ragazzi delle terze medie di un istituto della Ciociaria si trovavano a Chianciano Terme e lo stupro si è svolto in una camera dell’hotel dove alloggiavano.
Una ragazza di 13 anni è stata costretta da un compagno a praticargli degli atti sessuali alla presenza di due coetanei, invitati ad assistere. Lei avrebbe chiesto aiuto ai due amici, che invece sono rimasti impassibili.
Ho una nipote di 12 anni e quando leggo queste notizie il mio pensiero va subito a lei. Mi chiedo se i suoi genitori riusciranno a proteggerla, se ci riusciranno i nonni, gli insegnanti, le amiche, e se ci riuscirò io.
Cerco di metterla in guardia senza però trasmetterle troppe fobie, di ricordarle che se succede qualcosa di brutto deve parlarne con una persona adulta, e che se qualcosa la turba io ci sono sempre.
Ma tutti i miei buoni consigli mi sembrano inconsistenti quando leggo queste notizie, che se da un lato dimostrano che le raccomandazioni sono sensate, dall’altro mi amareggiano profondamente: com’è possibile che dei ragazzini possano accanirsi contro dei coetanei con tanta crudeltà?
Credo che le cause siano da ricercare nei valori che noi adulti trasmettiamo (o non trasmettiamo) alle generazioni più giovani, che troppo spesso sono abbandonate a loro stesse e devono crescere in una sorta di giungla emotiva dove anche l’amicizia può diventare un pericolo.
(Sara D.)