Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG @DonnenonfacciamoloinRete, nata per tutelare le donne e i minori dai pericoli del web.
Ci sono foto che viste di sfuggita potrebbero sembrare uguali a tante altre, e invece per intere comunità rappresentano una rivoluzione.
È il caso della foto che Brenda Biya, 27enne figlia del presidente del Camerun, ha pubblicato sul suo profilo Instagram. La didascalia recita: “Sono pazza di te e voglio che il mondo lo sappia”, e nella foto Biya bacia la modella brasiliana Layyos Valença.
In Camerun essere omosessuali è illegale: è un reato punibile con 5 anni di carcere e una multa equivalente a centinaia di euro, e Paul Biya governa il Paese in modo molto autoritario.
Che sia proprio la figlia del presidente del Camerun a fare coming out è un messaggio decisamente imponente.
Brenda Biya vive in Svizzera, dove ha intrapreso la carriera di rapper diventando un personaggio pubblico. È vero, Biya vive all’estero ed è ricca, quindi non incorre nei pericoli in cui si troverebbe una persona povera nella stessa situazione in Camerun.
Ma credo che rappresenti comunque un passo avanti, almeno simbolicamente, per dare forza e speranza a un intero popolo, per iniziare a guardare le cose in modo diverso e, chissà, magari un giorno riuscire a modificare leggi violente contro le minoranze.
Il coming out di Biya è stato accolto positivamente dalla comunità LGBT+ camerunese. L’attivista transgender Shakiro ha dichiarato che Biya sta diventando un’influenza reale per contrastare i tabù del Paese. Condannata per “tentata omosessualità”, l’attivista vive dal 2023 in Belgio, dove ha chiesto asilo.
In un contesto di crescente repressione dell’omosessualità come quello africano (in Uganda è punibile con l’ergastolo o con la pena di morte, in Ghana la reclusione è salita da tre a cinque anni), la storia di Brenda Biya e il suo coraggioso atto sono un fastidioso e non tanto piccolo sasso nelle scarpe degli autoritarismi.
Parafrasando Leonard Cohen, la luce inizia a penetrare proprio dalle piccole crepe.
(Stefania S.)