259

Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG @DonnenonfacciamoloinRete, nata per tutelare le donne e i minori dai pericoli del web.
Chi ha progettato le città che abitiamo?
Gli uomini.
E in base ai bisogni di chi sono state progettate?
Degli uomini.
È per questo che lo spazio urbano è per sua natura ostile a tutte le altre categorie: donne, persone con disabilità, bambini, anziani.
Le città dovrebbero rispondere ai bisogni di tutti, perché tutti e tutte abbiamo bisogni diversi: è questo lo scopo dell’urbanistica di genere, una filosofia che in Italia purtroppo ancora non riesce a fare breccia nelle sedi preposte.
Le donne, in media, si spostano di meno in auto rispetto agli uomini, usano i mezzi pubblici o camminano, e fanno diversi viaggi al giorno con varie soste (per la cura dei figli, per la spesa, per il lavoro). Non solo: sono anche esposte a rischi maggiori quando escono di casa, soprattutto di notte.
I mezzi pubblici sono organizzati in base agli orari lavorativi, e ne trascurano altri che sono più frequentati dalle donne. Dalla pandemia la mobilità cittadina è stata ridotta, costringendo le donne che lavorano in orari notturni, o che semplicemente tornano a casa tardi, a dover scegliere tra il pagare un taxi o aspettare al buio.
È così che nasce il paradosso: la città osteggia le donne rendendole troppo visibili, e quindi in pericolo, e al contempo invisibili perché non considerate come soggetti.
Non aiuta la cultura di massa: soprattutto nei film più datati le donne e le interazioni tra loro avvengono principalmente dentro casa o nei bagni di scuola, e quando si ritrovano nello spazio pubblico è quasi sempre per un appuntamento con un uomo o per partecipare a un evento.
Eppure il cambiamento è possibile: in città esemplari come Vienna l’urbanistica di genere ha portato a migliori condizioni e accessibilità fisica del trasporto cittadino, bagni pubblici di qualità provvisti di fasciatoi e una qualità della vita tra le più alte al mondo.
In fatto di civiltà, restiamo sempre tra gli ultimi?
(Sara D.)

Lascia un commento

Condividi:

Gli ultimi POST

Le rubriche

Mondo Pop
Donne
come noi
La bottega
delle parole
Parola
d'autore
A voce
alta

Resta aggiornato

Instagram feed