Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG @DonnenonfacciamoloinRete, nata per tutelare le donne e i minori dai pericoli del web.
Di recente sono stata a pranzo con la mia famiglia. Ci siamo ritrovati insieme dopo tanto tempo, e a tavola sono arrivati puntuali i soliti commenti invadenti.
“Ma Francesca, ancora non ti sei trovata un fidanzato?”, “Ma non ti senti sola?”.
Come se ci fosse qualcosa di sbagliato in me, qualcosa da aggiustare.
Situazioni di questo tipo purtroppo capitano spesso in famiglia, e ormai ho imparato a non prendermela.
Non è stato sempre così, però. Solo pochi anni fa queste domande mi facevano sentire piccola e colpevole. Ho dovuto lavorare molto per arrivare dove sono ora, in un posto dove le parole degli altri non mi pesano perché le riconosco per quelle che sono: proiezioni delle loro paure su di me.
La nostra società ci mette tanta pressione quando si tratta di “mettere su famiglia”, e le aspettative dei parenti possono essere soffocanti.
Ora che le grandi feste in famiglia si avvicinano inesorabili voglio ricordarvi che stare da sole è una scelta da condividere e rispettare.
Non abbiamo bisogno di nessuno per stare bene, un partner dovrebbe essere un di più, non una necessità.
Stessa cosa vale per i figli: non tutte vogliamo diventare madri, e va benissimo così. Non lasciate che le parole di chi vive nella paura (di stare da soli, di essere giudicati, di non conformarsi) vi facciano male, non ne vale la pena.
Troncate sul nascere le conversazioni giudicanti, a volte un semplice “non mi interessa parlare di questa cosa” basta a zittire gli impiccioni.
O magari chiedete perché non fanno la stessa domanda a vostro fratello, al cugino, allo zio scapolo.
Battiamoci per l’autodeterminazione: quella che ci è stata negata per centinaia di anni dal sistema patriarcale.
Chi vorrà capire, capirà. E chi non vuol capire, faccia pure.
Questo Natale brinderemo a noi.
(Francesca C.)