Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG @DonnenonfacciamoloinRete, nata per tutelare le donne e i minori dai pericoli del web.
Margaret Spada, una ragazza di 22 anni originaria di Siracusa, è morta tre giorni dopo un intervento di rinoplastica, per rimodellare il naso.
A quanto pare, la giovane aveva trovato un’inserzione su TikTok che sponsorizzava un centro di chirurgia estetica economica e veloce.
La storia di Margaret (da subito avventatamente additata come una ragazzina incosciente) si inserisce perfettamente in un quadro che negli ultimi anni ha visto una crescita esplosiva della chirurgia estetica anche tra le giovanissime.
I motivi?
Di sicuro ci sono di mezzo i social, che promuovono uno standard di bellezza inarrivabile perché finto: filtri su donne già belle, armonia dei lineamenti e delle proporzioni a seguito di interventi invasivi e così via.
Se vi sembra di vedere sempre la stessa faccia mentre scrollate i social sappiate che non siete soli: nel 2019 una giornalista americana inventò la formula “Instagram face” per indicare il tipo di viso che ormai tutte rincorrono.
Eliminate le imperfezioni, però, scompaiono anche le particolarità che rendono una persona unica: di questi tempi mi riesce difficile ricordare il viso di tante ragazze perché si assomigliano tra loro.
Questo appiattimento è desolante, finiremo per essere tutte uguali, tutte con zigomi alti, naso alla francese, occhi chiari (tanto ormai esistono pratiche anche per correggere il colore degli occhi) e labbra gonfie?
Io spero ancora che arriverà un’inversione del trend grazie alla consapevolezza femminista. Noi donne dovremmo smettere di rischiare la vita soltanto per essere più appetibili agli occhi dei maschi.
Margaret non è stata uccisa dalla sua ingenuità, ma da un sistema sessista che impone un canone di bellezza pericoloso e svilente.
E facciamo vedere al mondo qualche bel naso aquilino, a patata o asimmetrico, labbra sottili, nei sul viso, qualche ruga d’espressione.
Un po’ di carattere, insomma.
(Stefania S.)
