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Ultimamente sogno spesso di essere un albero, ed è una sensazione bellissima. Riesco a percepire perfettamente il mio corpo: il tronco forte che mi sostiene, i miei piedi-radici ben piantati a terra. Certe volte sono carica di frutti, mi sembra di diventare rotonda, e mi abbandono placida al mio peso.
Altre volte il vento mi arruffa i capelli, o le foglie, e mi viene da ridere per il solletico. Chissà se sorrido veramente, mentre dormo. Di certo non mi disturba sentirmi scompigliata. Non mi chiedo se sono in disordine, non spio la mia ombra per vedere se sono bella.
Ieri notte, addirittura, potevo percepire i pensieri di chi mi passava accanto. Mi sentivo fluida e accogliente, in grado di ascoltare chiunque. Poi però il sogno si è trasformato in un incubo. Mi guardavo da fuori, fisicamente ero io, ma mentalmente ero tutto ciò che non vorrei essere.
I miei pensieri e le mie azioni erano folli: correvo al parco con il terrore che qualcuno mi vedesse brutta, sudata e accaldata, dalla fame sgranocchiavo foglie di insalata staccandole dai rami, bevevo alghe drenanti direttamente da una pozzanghera disgustosa, scivolavo su tre pizze giganti, e con la mozzarella incollata addosso mi spogliavo di tutto, mentre un elfo barbuto mi scattava fotografie imbarazzanti, e io speravo tanto che mi invitasse a cena.
“Ti amo e ti amerò per sempre, ti prego non lasciarmi mai,” ho sussurrato all’elfo che, pur essendo un elfo, evidentemente è dotato di neuroni e ha cominciato a correre il più lontano possibile da me e, finalmente, mi sono svegliata di soprassalto, sudata e terrorizzata.
D’accordo è solo un sogno, ma i sogni non sono mai solo sogni, perciò il mio corpo e la mia mente stanno cercando di dirmi qualcosa: 1) evidentemente ho fame, se sogno pizza; 2) ho paura di non essere in forma, se mangio insalata dagli alberi; 3) mi sento sola, se cerco di fidanzarmi con gli elfi. Perciò mi serve subito un trattamento d’urto: stasera pizza, doppia mozzarella e prosciutto, con la mia amica Maria. E domani gita nei boschi per tonificare il corpo e lo spirito, alla ricerca dell’elfo perduto. E se lo sogno ancora, per prima cosa cancello le mie foto dal suo telefonino.

 

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