Ho commesso molti errori nella vita, errori che ho pagato sulla mia pelle. Ho permesso ad alcune persone di deludermi, umiliarmi e ingannarmi in vari periodi della mia giovinezza e dell’età adulta.
Come se in me convivessero due donne differenti, e totalmente estranee tra loro, sul lavoro e nell’amicizia sono sempre stata leale, risoluta e generosa, mentre nelle mie relazioni amorose non ho mai mostrato alcun rispetto per me stessa.
Ero sottomessa al mio bisogno di essere amata, ero dominata dalla mia insicurezza, dal desiderio di compiacere, di somigliare all’idea che gli altri avevano di me. Oggi sono una donna libera.
Ho sbagliato, ho sofferto, ho imparato.
Sono riuscita a liberarmi dal meccanismo subdolo “dell’espiazione”: pur di essere accettata, mi sembrava “naturale” dover pagare un prezzo. Come se fossi perpetuamente in debito con il mondo: in cambio di un bacio, mi sembrava “normale” essere maltrattata o mortificata da persone che per me non provavano nessun sentimento.
Oggi sono una donna libera: libera di regalarmi serenità e benessere, libera di tutelarmi, di tenere distante dalla mia vita chiunque non meriti di farne parte, libera di essere me stessa.
Sono una donna libera di amare ogni mio difetto, ogni asperità del mio carattere, ogni imperfezione del mio corpo. Provo un’infinita tenerezza per i segni che il tempo ha impresso al mio viso, provo una sincera ammirazione per questo corpo che mi sostiene e mi accompagna da sempre, fedele e accogliente, nonostante in passato lo abbia obbligato a fare cose che non voleva fare.
Cos’è cambiato? Io, e il mio sguardo. Con gli anni ho imparato a guardarmi e trattarmi con la stessa cura, benevolenza e amore che si riservano a una figlia. Sono diventata la madre di me stessa.