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“Tesoro, non facciamo niente per questi capelli?”
Me lo ha suggerito, anzi sussurrato, non il parrucchiere, ma il mio compagno.
Qualche onda grigia attraversa i miei capelli, il che francamente non mi dà nessun fastidio: me ne sono accorta, certo, ma non sento il bisogno di camuffare la mia età con qualche tonalità improbabile, né tantomeno voglio abbandonarmi a “giovanili” colpi di sole, perché mi piacerebbe assomigliare, semplicemente, a ciò che sono: io che cambio con gli anni.
Invece queste pennellate di grigio sembrano turbare i miei figli, mia sorella, il mio uomo. “Sembri ancora così giovane, hai un viso così bello… non è un peccato lasciare i capelli così?”
Non so il viso, ma il mio spirito brilla più che mai: è come se insieme agli anni fosse cresciuta in modo esponenziale anche la mia capacità di districarmi nelle situazioni di questo pazzo mondo.
A furia di accumulare decenni, ho imparato a utilizzare le mie emozioni e il mio coraggio per affrontare di petto tutte quelle situazioni – sentimentali, professionali, familiari – in cui mi muovevo in modo circospetto e insicuro, sempre intimorita dall’idea di sbagliare e di deludere le aspettative altrui.
Oggi so dare il giusto peso a quel che le persone si aspettano da me, e so dare il giusto peso (evviva!) a ciò che io mi aspetto da me. E la parola “rispetto”, delle mie e delle altrui esigenze, non è più solo un concetto utopistico, ma un modo quotidiano di vivere.
Oggi, non trent’anni fa, so come si prende a morsi la vita e me la godo.
Perciò, respingo la domanda al mittente: ma cosa vi turba nei miei capelli che diventano grigi? Cosa vi fa tristezza nel tempo che vedete passare su di me? Intravedete il fantasma della vecchiaia come anticamera della Fine? Proprio adesso che, invece, io mi piaccio molto di più?
Sì, sono uno specchio non gradito di quello che anche voi attraversate o attraverserete. Ma non è forse una banale riduzione, una sintesi sterile questo concetto che chiamiamo “vecchiaia”? Un armadio dove infiliamo con crescente timore gli anni che si accumulano sulle nostre spalle, senza capire che questi anni rappresentano la nostra unica, vera arma segreta.
(Francesca C.)

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