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#donnecomenoi

 

Non ho più gli occhioni di un tempo, e così ho chiesto al web quali prodigi mi restituirebbero lo smalto. C’è di tutto, dal bisturi al laser che, prima di “ridurla”, ferisce la delicata pelle intorno agli occhi. Poi creme e rimedi naturali: a me, pavida, non restano che cetrioli, cubetti di ghiaccio e polpa d’aloe.
Nella mia ricerca, però, ho fatto altre scoperte. Il ricorso alla chirurgia estetica è in crescita non fra le donne mature, ma fra le ventenni, ragazze nel pieno della giovinezza che si sentono già sull’orlo di un abisso. Lo chiamano “Rich Girl Face”, e spopola anche fra le italiane laureate.
Botulino, filler per le prime rughe o gli zigomi, interventi per rimodellare il seno, ridurre la pancia, tirare il collo, cambiare il contorno di labbra, nasi, arco sopraccigliare. Un violento lavoro di sartoria per scolpire il proprio corpo a immagine e somiglianza di modelle o attrici di successo.
Non sono indenni nemmeno gli adolescenti, una assurdità se pensiamo che il loro è ancora un corpo in via di definizione naturale. Su duemila ragazzi fra i 13 e 18 anni interpellati, il 15,8% delle ragazze e il 3,3% dei ragazzi si erano già “ritoccati”.
Negli anni ’50 le ragazze si stringevano nelle cinture per ottenere il “vitino da vespa”, che non doveva superare i 40/50 cm. Non riuscivano a respirare né a digerire e si procuravano danni irreversibili alla cassa toracica. A Marlene Dietrich, appena giunta in America, furono tolti 6 denti sanissimi per accentuare gli zigomi, persino lei non era “giusta” per il sistema.
Non è facile essere giovani. Il mondo adulto racconta due favole avvelenate, per di più irrealizzabili: essere perfetta, e per sempre, ti garantirà lavoro e amore. Su questo bisogno disperato organizza non un’educazione fondata sulla gioia di essere unica e irripetibile, ma business ad hoc. Una ragazza napoletana, disperata per il suo seno considerato piccolo, ha partecipato a un contest organizzato da uno studio medico: ha vinto una mastoplastica additiva.
Se ci insegnassero a volerci bene per ciò che siamo, non cadremmo in questo abisso: nessuno vuole stravolgere il corpo di chi ama.
(Sonia F.)

 

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