L’esordio di una poetessa appena ventenne che si consegna al lettore senza schermare in alcun modo le proprie contrastanti, intense emozioni:
“Questa raccolta di poesie, scritte nel corso della mia adolescenza, è il mio primo tentativo di tradurmi al mondo. È un atto di cortesia, di coraggio, di eterna dannazione. È il tentativo personale di cercare l’espiazione tramite la commiserazione e il dono.
Io mi dono a te nella mia incontenibile fragilità; ti dono con estrema contentezza e vergogna le mie parole. Fanne buon uso, ti prego.”
Roberta Margiotta
C’è in questi versi un’urgenza di parole: il bisogno di esprimersi in una lingua innocente e istintiva, di assecondare il proprio ritmo inedito oltre ogni distinzione fra metro e prosa, una “terribile voglia di rinascere”, di essere corpo e di essere anima all’ennesima potenza. Ero feroce in sogno è una raccolta intensa, dirompente tra la vita e la morte: mira spietata al cuore; mette di fronte a sé se stessa, come inscindibile altro, con un linguaggio sciolto, scatenato, poi rapito nell’abbandono improvviso alla mitezza e poi tramutato in ferino.
ROBERTA MARGIOTTA è nata a Massafra (TA) nel 2000, ed è cresciuta a Martina Franca. Nel 2016 ha vinto la borsa di studio AFS Intercultura e per un anno ha frequentato il Ludwigsgymnasium a Saarbrücken.
È iscritta al secondo anno della Facoltà di Relazioni internazionali presso l’Università di Bologna. Parla lo spagnolo, l’inglese, il tedesco e il francese. Sogna di lavorare sull’analisi delle dinamiche sociali e sulle ragioni delle disuguaglianze tra i popoli.