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L’ospedale è quello di Piombino in provincia di Livorno.
Protagonista di questa triste vicenda è una donna in visita al padre di 88 anni, ricoverato per accertamenti clinici.
In un primo tempo, vedendo il padre immobile a occhi chiusi, la donna ha creduto che dormisse, ma accarezzandolo si è accorta di quanto fosse freddo. L’uomo era deceduto, non si sa da quanto tempo. L’unica cosa certa è che medici, infermieri e oss non se ne erano accorti.
Possiamo solo immaginare lo shock e il dolore provati da questa donna, e la desolazione di un uomo morto senza il conforto e l’assistenza di nessuno.
Non importa che l’età dell’uomo fosse avanzata e che soffrisse di varie patologie, rimane un’esperienza terribile che nessuno dovrebbe subire, tanto più che l’équipe medica aveva rassicurato i parenti sullo stato di salute dell’uomo.
Da parte sua l’Asl ribadisce la competenza e la sollecitudine del personale dell’ospedale.
E allora? Che cosa è accaduto?
Come si può morire in un letto di ospedale senza che nessuno se ne renda conto e senza che nessuno sappia dire quando è accaduto e come?
Ci si affida alle cure di una struttura sanitaria, lasciando la propria casa e rinunciando a essere circondati dai familiari, per sentirsi tutelati e protetti.
Per quanto sia comprensibile la pressione costante che vive un ente ospedaliero e chi ne fa parte, bisognerebbe però essere capaci di staccarsi dalla routine che subentra in lavori come questo per ricordarsi che si ha a che fare con persone malate, e non con numeri stampati sui tabulati.
Alcuni mestieri richiedono un approccio umano più solido di altri, e si dovrebbe avere la consapevolezza di quanto dolore e ansia ingeneri nel malato e nei suoi cari uno stato di salute compromesso.

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