Lui si chiama Filippo, è nato in Italia, anche se risiede e lavora in Inghilterra da molti anni. Questa vicenda risale a un anno fa, quando il trentenne è stato arrestato all’aeroporto JFK di New York per frode telematica, benché i dettagli emergano solo ora.
Era dal 2016 che Filippo, impiegato in una delle più grandi case editrici al mondo, con sede a Londra, approfittava della sua conoscenza del mondo editoriale per carpire a celebri autori di lingua inglese i loro dattiloscritti inediti, fingendosi di volta in volta agente letterario, editore, editor.
Così facendo, l’uomo era già riuscito a mettere le mani su testi di Ian McEwan, Sally Rooney e dell’attore Ethan Hawke, al suo esordio letterario.
Chi ha messo sulle sue tracce gli inquirenti è stato l’agente letterario di Margaret Atwood, quando Filippo aveva tentato di farsi dare il romanzo “The testaments”, ancora in attesa di essere pubblicato.
Anche la casa editrice del ciclo “Millennium” di Stieg Larsson era stata contattata dal millantatore.
Si attende la sentenza per il prossimo aprile, benché il procuratore che ha indagato sull’intero caso stenti a trovare un vero e proprio movente e, dunque, un capo di imputazione ben definito.
Filippo infatti, pur essendo in possesso di oltre mille inediti commercialmente molto redditizi, non ha mai tentato di farli circolare in alcun modo, né plagiandoli né provando a venderli a qualcuno, tanto meno pubblicandoli autonomamente.
L’ipotesi più plausibile, per quanto inverosimile, è che li richiedesse solo per poterli leggere prima che venissero pubblicati.
In un’epoca come la nostra, in cui leggere sembra perdere sempre più valore, ci sentiamo di invocare ogni possibile attenuante per un lettore vorace come lui che, pur di nutrire la sua ossessione per i libri, ha addirittura scelto di battere le vie più illecite e oggi ne pagherà le conseguenze legali.
