Che cosa c’è di male nel concedersi a 16 anni una vita più interessante?
Nulla, soprattutto se hai una carta di credito gold che consente di spendere fino a 20mila euro al mese.
Un gioco da ragazzi, anzi da ragazze, facile facile: sono almeno tre le minorenni rimaste coinvolte in un giro di prostituzione minorile tra Bari e Bat (Barletta Andria Trani).
E in carcere sono finite sei persone – quattro donne e due uomini, tutti ventenni tranne uno – con l’accusa di aver indotto, favorito, sfruttato, gestito e organizzato la prostituzione di ragazze minorenni.
L’ordinanza di custodia cautelare del giudice riporta alcune dichiarazioni delle giovani, che parlano di prostituzione con una leggerezza agghiacciante: “All’uscita di scuola un’amica mi propose di prostituirmi per guadagnare dei soldi. Mi disse che non dovevo fare niente. Avrebbe fatto tutto lei. Io dovevo solo stare con lei. Quando arrivava il cliente, se questo voleva avere prestazioni con entrambe ci davano 200 euro, se era con una sola 100 euro”.
E in caso di dubbi o esitazioni, le tre ragazzine venivano obbligate a prostituirsi con la minaccia di diffondere sui social le loro immagini intime. Oppure venivano picchiate.
Ma un cambiamento così vistoso delle disponibilità economiche delle minorenni per fortuna non è passato inosservato.
La prima denuncia è arrivata dalla madre di una delle minorenni, che aveva trovato della droga in casa. La mamma di un’altra sedicenne notando in sua figlia strani comportamenti aveva trovato una carta di credito gold e molte banconote da 50 euro.
“La chiave di lettura di questa vicenda” ha dichiarato il procuratore di Bari, Ciro Angelillis, “è sempre quella della prospettiva di facili guadagni”.
E ha aggiunto: “In questi casi è chiaro che la questione penale si intreccia a quella sociale. Non si può non rilevare come i social network spesso costituiscano una vetrina di questo mercato del sesso.