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Due episodi tremendi, a distanza di pochi giorni uno dall’altro, mettono in evidenza un problema grave: la violenza sessuale su minorenni a opera di altri minorenni.
Come se non bastasse, negli ultimi anni l’età di vittime e aggressori continua ad abbassarsi, rendendo tutto ancora più inspiegabile.
In un hotel in provincia di Siena, l’ultima sera della gita scolastica di una scuola media, una ragazza di 13 anni è stata aggredita da un amico con cui, fino a poco prima, stava tranquillamente chiacchierando.
È iniziato come uno scherzo, poi il ragazzo avrebbe costretto la giovane a praticargli degli atti sessuali alla presenza di due coetanei, invitati ad assistere: “Uno abusava di me, e gli altri amici non mi hanno difesa”.
Tornata a casa, la ragazza ha trovato il coraggio di raccontare a sua madre la tremenda esperienza subita. La famiglia della vittima ha denunciato la presunta violenza e la procura di Firenze ha aperto un’inchiesta.
A Modena, invece, una ragazzina di 12 anni ha raccontato di essere stata violentata in casa sua da due conoscenti di 15 e 16 anni.
La piccola aveva invitato due “amici” di scuola e una sua amica per un pomeriggio in compagnia, che però si è trasformato in un incubo quando si è rifiutata di fare sesso con loro.
A quel punto hanno abusato di lei, mentre l’amica girava alcuni video con il suo cellulare, forse per documentare il reato o forse per rendere di dominio pubblico le immagini intime.
La madre della vittima, rientrando a casa, si è fatta raccontare tutto e l’ha portata in ospedale, dove i medici hanno riscontrato i segni degli abusi.
La procura ha subito aperto un’inchiesta per violenza sessuale aggravata, perché in concorso e nei confronti di una minore.
Sono vicende delicatissime, che rischiano di incidere in modo permanente sull’equilibrio delle giovani vittime, ma anche sui colpevoli, che dovranno scontare una pena detentiva per le violenze commesse e avranno per sempre la fedina penale macchiata da un reato tanto grave.
Perché i genitori non parlano con i propri figli, lasciandoli in balìa di qualunque impulso?
Perché la scuola non educa gli adolescenti al rispetto reciproco?

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