Se ne parla da tantissimo e finalmente qualcosa è accaduto: l’app di messaggistica istantanea Telegram, meglio nota come il paradiso dei pedofili e della criminalità in genere, è sotto tiro.
Il suo fondatore e amministratore, Pavel Durov, è stato arrestato a Parigi il 24 agosto e dovrà rispondere a parecchie domande.
Le accuse mosse dalle autorità giudiziarie francesi contro un imputato di cui non è stata fornita l’identità riguardano la complicità nel possesso, diffusione e riciclaggio di immagini pedo-pornografiche, traffico di sostanze stupefacenti, frode organizzata e riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite, tramite la piattaforma Telegram.
Il miliardario fondatore di Telegram, Pavel Durov, dovrà testimoniare sulle accuse mosse all’imputato di questa indagine.
Ma chi è Durov e che cos’è Telegram?
Durov, di madre ucraina e padre russo, cresciuto a Torino fino all’età di 14 anni, da universitario ha creato con suo fratello la versione russa di Facebook, VKontakte, vendendola qualche anno dopo per ben 300 milioni di dollari.
Con il gruzzoletto il giovane Durov inventa l’app di messaggistica Telegram, la cui caratteristica principale è l’anonimato dei partecipanti. Infatti il suo fondatore sin da subito punta tutto sull’impunità di chi si iscrive.
E in pochissimo tempo si iscrivono milioni di persone e Telegram diventa il paradiso del crimine, proprio perché è difficilissimo risalire alla vera identità dei partecipanti ai vari gruppi.
Gruppi che apertamente inneggiano alla pedo-pornografia, allo stupro di minorenni e donne, e a qualunque altro tipo di reato.
Disgustoso, vero?
Ma nel frattempo, a soli 39 anni, il talentuoso Pavel Durov ha trasformato quei 300 milioni in 15 miliardi di patrimonio personale.
Vedremo se basteranno a cavarsela con le autorità francesi e attendiamo nelle prossime settimane gli sviluppi delle indagini. Lui intanto è già stato rilasciato.