È recente la richiesta di quotarsi alla Borsa di Londra da parte di Shein, colosso cinese del fast fashion, ovvero di “una moda economica e veloce”.
Shein fa parte di quelle grandi aziende che nella loro catena produttiva riducono enormemente i tempi tra design e produzione del prodotto, rendendo disponibili ai clienti migliaia di capi di tendenza velocemente e a basso prezzo.
Ma a differenza delle altre grandi fast fashion come Zara o H&M, che producono circa 10mila nuovi capi l’anno (per un totale di circa 3 miliardi di capi prodotti ogni anno), Shein arriva a produrne 6mila al giorno, portando questo modello a un livello ancora superiore, tanto da essersi guadagnata l’etichetta di “ultra-fast fashion”.
Ovviamente questo tipo di business comporta pesanti ripercussioni sull’inquinamento ambientale, sia per l’alto ricambio della produzione (che si traduce in più vestiti a bruciare nelle discariche) sia per la bassa qualità dei capi: per mantenere costi economici, la composizione dei prodotti è inevitabilmente scadente, e questo vuol dire che i materiali sono più inquinanti.
Inoltre, Shein è stata spesso accusata di sfruttare i suoi lavoratori, che vengono pagati una miseria per passare notte e giorno in fabbrica, e di avvalersi del lavoro forzato della minoranza etnica uigura nei campi di cotone.
Tra l’altro, molti studi hanno rilevato alte concentrazioni di componenti tossiche nei prodotti di Shein, che incidono sulla salute sia di chi li confeziona che di chi li indossa.
È per questi motivi che la richiesta di Shein alla Borsa di Londra ha sollevato forti critiche da più fronti e si spera che venga rifiutata, anche se il calo di investimenti importanti sulla piazza ha portato Londra a esprimere forte interesse per l’occasione.
Fino a quando sceglieremo il guadagno a scapito della salute delle persone?
Noi, nel nostro piccolo, possiamo continuare a informarci e boicottare, ma anche a leggere: sono tanti gli autori che trattano temi come questo, anche se apparentemente lontani da noi nel tempo.
Letture come Steinbeck, Dickens, Silone possono aiutarci a conoscere e a prendere le distanze da queste pratiche disumane.