207

Makka Sulaev, 19enne di origini cecene, il primo marzo 2024 a Nizza Monferrato ha ucciso suo padre a coltellate durante l’ennesima lite con la madre. Lui aveva mandato alla moglie un ultimo messaggio su WhatsApp: “Appena arrivi a casa ti stacco la testa”.
Makka confessa la sua paura più grande: che i giudici non capiscano ciò che è successo quel giorno.
“Ho ucciso mio padre perché non avevo scelta e da allora non è per niente facile andare avanti. Svegliarsi e guardarsi allo specchio è diventato pesante, perché non puoi fare a meno di pensare: ma davvero ho fatto questa cosa? Però mio padre era uno che a volte prendeva mia madre e la trascinava davanti ai miei fratelli maschi per mostrargli come si tratta una donna.”
Quel giorno, racconta Makka, lui è tornato a casa e ha aggredito la madre mettendole le mani al collo:
“E allora io l’ho colpito con due pugni. Era la prima volta e non se l’aspettava, era sbalordito. È venuto verso di me, mi ha afferrata per i capelli e buttata per terra, mi ha presa a pugni. Mia madre tentava di allontanarlo da me. A quel punto ho preso il coltello”.
Arrivare a uccidere il padre è qualcosa che va contro natura, che ha implicazioni psicologiche devastanti, e Makka è pentita di quello che ha fatto:
“Ogni volta che chiudo gli occhi rivivo quel momento e mi chiedo: c’era un modo diverso per proteggere mamma senza arrivare a quella tragica fine? Togliere la vita è qualcosa di irreparabile, qualcosa che non si può più cambiare e forse nemmeno perdonare”.
Ancora una volta un omicidio che non provoca una sola vittima, ma tutta una famiglia rovinata perché non c’era una via d’uscita da una situazione di soprusi.
È inaccettabile che questa giovane donna abbia dovuto scegliere se assistere all’omicidio di sua madre o uccidere suo padre, in un contesto famigliare in cui la violenza era così feroce da dover uccidere per difendersi.
Ai primi segnali di violenza domestica non esitiamo a contattare il 1522 o direttamente le forze dell’ordine.

Lascia un commento

Condividi:

Gli ultimi POST

Le rubriche

Mondo Pop
Donne
come noi
La bottega
delle parole
Parola
d'autore
A voce
alta

Resta aggiornato

Instagram feed