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In questi giorni il Tribunale dei minori di Trento ha aperto un fascicolo sui fatti avvenuti nel bagno di un centro commerciale nell’estate del 2024, quando un 13enne ha denunciato di essere stato picchiato e stuprato da due amici coetanei per non aver restituito una sigaretta elettronica da 15 euro.
Umiliato e disperato, il ragazzino ha trovato il coraggio di raccontare le terribili violenze ai genitori.
La vicenda è talmente assurda da sembrare falsa: i tre amici si incontrano nel centro commerciale e uno dei due presta la sua sigaretta elettronica al 13enne. Dopo poco, però, passa alle minacce: “Se non mi dai 15 euro ti violentiamo o ti picchiamo, scegli tu”.
Non gli lasciano neppure il tempo di rispondere e lo aggrediscono brutalmente trascinandolo nei bagni del centro commerciale: lì entrambi abusano del giovane. Uno dei due filma le violenze.
I due 14enni oggi sono accusati di violenza sessuale di gruppo aggravata dalla divulgazione di immagini che sarebbero state inoltrate ad amici.
Un modus operandi a cui stiamo assistendo sempre più frequentemente: le violenze vengono filmate e diffuse nelle varie chat per umiliare ulteriormente la vittima e per esaltare la propria “bravata”.
Tra il 2022 e il 2023 è stato rilevato un incremento dell’8,25% sugli arresti di minori per violenza sessuale, e sono sempre più ricorrenti i casi di violenza di gruppo, spesso associata a rapina e lesioni, e alla produzione e divulgazione di materiale di pedopornografia.
Quest’ultimo episodio di ferocia tra adolescenti è la conferma di quanto i giovani siano lontani dal comprendere che cosa sia lecito o meno, e di quanto siano indifferenti al dolore altrui e persino alle conseguenze derivanti dai reati che compiono.
In questo senso la scuola e le famiglie dovrebbero seriamente riflettere, e fare un passo in avanti per evitare che i minorenni crescano isolati, senza guida né legge, irresponsabili e crudeli con chiunque.

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