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Mauro Morandi è stato per 32 anni l’unico abitante dell’Isola di Budelli, nell’arcipelago della Maddalena. Era approdato lì per sbaglio, ma poi si era fermato, dedicandosi alla cura della piccola isola e facendo gli onori di casa a chi vi giungeva. Ora però, a 82 anni, si è rassegnato a lasciare Budelli, assediato dalle pressioni burocratiche che in nome di un risanamento antepongono all’umanità “i regolamenti”.
Leggendo di lui viene da pensare ai tanti neo-eremiti, spesso giovanissimi, che un po’ scelgono, un po’ subiscono forme di isolamento come unica alternativa di una esistenza possibile: forse le società del Terzo millennio non possono sopportare questa solitudine volontaria, e del resto non offrono niente di meglio a chi non è in grado di trovare un equilibrio fra sé e gli altri.
Ma dove si trova questo equilibrio, come si cerca?
Chi sono io senza lo specchio che gli altri mi restituiscono, senza quello che amici, amori, compagni di vita rivelano, di me, a me stesso?
Soprattutto: è possibile vivere con contatti sporadici e formali in un mondo a propria misura senza però sentirsi soli?
Queste domande ci accompagnano lungo le vicende che vive la protagonista di uno straordinario romanzo, “La turista italiana”, di Maria Tina Bruno, che nelle sue avventurose peregrinazioni si rende conto di essere turista della propria vita, “spettatrice e autrice” della propria solitudine: rimanere nei confini emotivi conosciuti è, sì, rassicurante, ma impedisce di trovare nuove versioni di sé.
Perché ognuno di noi custodisce al proprio interno inedite versioni caratteriali ed emotive che potrebbero non venire mai alla luce, anche solo per pudore o timore. E sarebbe un imperdonabile spreco.
Forse abitare in un’isola disabitata è più sano che crearsi intorno una trincea difensiva, ma esiste un modo per camminare sul filo di noi stessi e dell’essere “insieme”, in equilibrio tra un sano rispetto di sé e una indispensabile convivenza con “l’altro”?
L’autrice di questo sorprendente romanzo assicura di sì, e spiega che “a volte basta un passo per ritrovarsi vicini e basta un passo per allontanarsi per sempre”. Ma c’è un rimedio infallibile per non sbagliare…

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