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In un articolo di alcune settimane fa, una nota psicologa suggeriva alcuni semplici rimedi per non soccombere alla fine di una storia d’amore, e non restare schiacciati da quel senso di solitudine e di fallimento che incombono pericolosamente su chi “si ritiene” abbandonato.
Poche semplici regole da seguire per non sprofondare nello sconforto più assoluto: riflettere sugli aspetti positivi del passato, ritagliarsi momenti per sé che diano serenità, rifuggire da eventuali futuri partner instabili, individuare i propri punti di forza, sforzarsi di sorridere il più possibile.
Ed è esattamente in questa ottica che si sviluppa il libro “A volte mi calmo”, ritratti di amore e disamore, di Anita Docile, accompagnati dalle splendide illustrazioni di Catherina Romanelli: come si sopravvive alla fine di una storia d’amore? Come si spengono quelle mille domande che continuano a pulsarci nella testa, sino a lasciarci stremati e vinti? Con ironia e tenerezza, non c’è altro modo.
Su questo punto l’autrice non ha dubbi: “Solo sfruttando le risorse di quella indistruttibile fragilità che ognuno di noi custodisce dentro di sé, ci si può salvare”. E non solo salvare, perché questo libro è una riflessione sulle opportunità di uscire più solidi, più robusti, da quell’orribile esperienza che è l’abbandono della persona amata.
Perché nessuno può realmente abbandonarci: l’abbandono è uno stato sentimentale che non esiste di per sé, ma che noi creiamo per sabotarci in un momento di estremo dolore.
“A volte mi calmo” è un diario poetico e intenso, composto da brevi, intelligenti riflessioni, con 63 illustrazioni per innamorarsi di se stessi, anziché rimpiangere la persona che non ha voluto amarci.
Le illustrazioni, da staccare, diventeranno un paesaggio emotivo personale e sempre nuovo da appendere alle pareti di casa. Per essere circondati da bellezza, ironia e buonsenso, quando il nostro mondo sembra crollarci addosso.

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