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Da alcuni mesi imperversa sui più importanti canali televisivi uno spot rivolto agli adolescenti, in cui una ragazzina dalle sembianze normali, cioè non esageratamente avvenente né anoressica, con studiata lungimiranza esclama: “Non lo metti? Mettilo in vendita!”. Alle sue spalle, un armadio imbottito di vestiti se ne sta lì sovraccarico e impotente.
Impotente come queste due domande:
1. Perché compri vestiti che non metti?
2. Se non li metti, perché non li regali?
Sì, ne sono consapevole, questi tempi non sono più i tempi della nostra infanzia in cui generazioni di fratelli, cugini, figli di conoscenti si passavano i vestiti l’un l’altro perché, si sa, i bambini crescono in fretta ed è peccato buttare via indumenti ancora buoni da indossare.
“Non sciupare i vestiti per poterli regalare” raccomandavano i nostri genitori. E i genitori di oggi, invece, che cosa dicono a questi ragazzini a cui viene spiegato, ripetuto, inculcato che l’importante è comprare, vendere, poter comprare ancora, senza averne mai abbastanza?
Non è solo una questione etica, ma anche piuttosto pratica, perché questi stessi ragazzi a cui oggi vengono elargiti soldi per acquistare a volontà, domani dovranno confrontarsi con una realtà lavorativa carente e frustrante, in cui non potranno comprare un bel niente, o molto poco e di tanto in tanto (a meno di non ricorrere a papà).
È solo uno spot, un’iniziativa imprenditoriale, non c’è da scandalizzarsi. Qualcuno ci guadagna, ovvio, e intanto migliaia di ragazzi perdono l’ennesima occasione per imparare che quello che non serve si può regalare, non c’è bisogno di lucrarci.
Il solito sconforto? No, perché all’orizzonte qualche giorno fa è comparso Jacopo, 8 anni, che in barba a tv e slogan ha creato “La finestra dei balocchi” sul davanzale di casa: giochi, peluche, pennarelli, quaderni lasciati lì per chi ne ha bisogno. Per quei genitori che non possono comprarli.
Di solito in questa rubrica si parla di libri e attualità, e le parole che Jacopo ha scritto su un pezzo di cartone di fianco ai suoi giocattoli in regalo valgono più di tante pagine: “Li potete prendere gratis. Per i bambini”.
Cari genitori di Jacopo, complimenti: così si fa.

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