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Tawy è un ragazzo di 25 anni salito all’onore delle cronache per una fotografia.
In quello scatto, il giovane è stato immortalato mentre porta sulle spalle il padre, Wahu, settant’anni e alcuni problemi di salute che gli impediscono di camminare.
Padre e figlio appartengono a una tribù che vive nella foresta amazzonica del nord del Brasile, un luogo difficile da raggiungere e lontano dai centri abitati.
La fotografia riprende un momento del lungo percorso di Tawy che, per dodici ore e molti chilometri, ha portato il padre sulle spalle fino a raggiungere il più vicino centro vaccinale.
Un’immagine dotata di uno straordinario impatto emotivo, dove amore e sacrificio si intrecciano fino a diventare un tutt’uno.
Un’immagine che commuove e fa riflettere.
La maggioranza dei genitori sarebbe disposta a qualunque sacrificio per aiutare i propri figli o a compiere ogni tipo di sforzo pur di renderli felici.
A parti inverse, però, le cose come stanno?
Un figlio che fa un sacrificio, anche importante, per il proprio genitore è una consuetudine o ragazzi come Tawy sono le classiche eccezioni che confermano la regola?
Quanti di noi sarebbero davvero disposti a portare il padre o la madre sulle spalle per interminabili chilometri pur di aiutarli?
Ognuno conosce dentro di sé la risposta, e qualcuno ammetterà: “Io non lo farei”.
Perché per quanti Tawy possano esserci al mondo, ci saranno sempre coloro che fanno fatica anche solo a sollevare il telefono per un saluto ai propri genitori e domandare se sia tutto a posto.
Di sicuro oggi la vita è più complicata di quando ci si poteva prendere cura personalmente dei parenti più anziani, perché il lavoro assorbe gran parte del nostro tempo. Ma forse questo non basta a spiegare il disinteresse che spesso circonda chi diventa vecchio.
Come se non fosse plausibile dedicare tempo a chi non occupa più un “posto utile” nella società.
Ed è triste, perché bisognerebbe ricordare che esistono delle priorità: gratitudine, lealtà, amore. E prendersi cura di un anziano non richiede necessariamente uno sforzo titanico.
A volte basta un abbraccio o un pomeriggio trascorso insieme: non serve attraversare l’Amazzonia a piedi.

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