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Nelle scorse settimane si è parlato molto del disegno di legge, approdato in Parlamento, per l’istituzione del cosiddetto Ius Scholae.
Di che cosa si tratta, esattamente?
È un provvedimento riguardante la cittadinanza italiana che pone al centro il ruolo della scuola. Nello specifico, se approvato, lo Ius Scholae darebbe a oltre un milione di ragazze e ragazzi under 18, nati in Italia o arrivati qui entro i 12 anni, il diritto di essere riconosciuti come italiani.
Requisito minimo, però, è che abbiano frequentato almeno cinque anni di scuola in Italia.
Attualmente da noi vige lo Ius Sanguinis: occorre che uno dei due genitori sia in possesso della cittadinanza italiana affinché il figlio la possa ottenere.
Se approvato, questo provvedimento consentirebbe di ottenere la cittadinanza a tantissimi giovani che vedono nel nostro Paese la loro casa, che sentono di appartenere a questa nazione, che considerano propria la cultura italiana.
Sicuramente tutti conoscerete Khaby Lame, il simpatico creator con più di cento di milioni di follower su Tik Tok, dove è la persona più seguita del pianeta.
Khaby, cresciuto nel nostro Paese da quando aveva un anno, era ancora considerato cittadino straniero fino a poche settimane fa, quando ha ottenuto la cittadinanza italiana.
Lo Ius Scholae è un sogno e un diritto a cui ambiscono migliaia e migliaia di giovani.
Secondo un sondaggio di YouTrend, sei italiani su dieci sono favorevoli a questa proposta. Molti degli intervistati, inoltre, hanno dichiarato di appartenere ideologicamente a due partiti di destra che si sono mostrati tutt’altro che favorevoli.
Insomma, la cittadinanza basata sul percorso scolastico piace, a prescindere dall’ideologia.
E si tratterebbe di una svolta storica per l’integrazione di tutti quei ragazzi che hanno vissuto da italiani per una vita intera, senza mai esserlo davvero.
La speranza è che i giochi della politica non affossino questo disegno di legge di assoluta civiltà e rispetto.

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