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    “Dalla diaspora istriana alla Resistenza partigiana intorno a Montese; dalle stragi dei nazisti nei Balcani e dei partigiani titini a quelle terribili dei nazifascisti lungo la Linea Gotica.
    Quella che vedrete e leggerete è una straordinaria operazione sulla memoria viva, che utilizza il linguaggio del fumetto per raggiungere un pubblico più vasto degli appassionati di Storia.”

    Daniele Biacchessi

    L'autore

    GIORGIO FRANZAROLI (1968), bolognese, frequenta appena quindicenne il corso di fumetto “Zio Feininger”, con le docenze di autori – oggi mostri sacri – come Andrea Pazienza, Igort e Lorenzo Mattotti. Terminati gli studi, scrive sceneggiature e fumetti per ragazzi, tra cui “Cattivik” e “Lupo Alberto”.

    Ha collaborato come autore satirico per vari quotidiani e riviste: “Frigidaire”, “Comix”, “l’Unità”, “Cuore”, “Linus” e “Il Fatto Quotidiano”, per cui disegna vignette e storie brevi a tema satirico-politico.

    Orrido famigliare è il suo primo romanzo a fumetti.

    Un piccolo assaggio...

    “La storia che state per leggere è una storia vera. È solo una delle tante vicende vissute dalla mia famiglia. Vicende che, raccontate oggi, sembrano incredibili, frutto dell’immaginazione, materiale buono per scriverci sopra – appunto – un romanzo.”

    Giorgio Franzaroli

    A Montese, al centro di quella che fu la Linea Gotica, c’è la casa dei nonni, la casa dei boschi e delle lucciole. In un mattino del 1977, il piccolo Giorgio e il padre vanno a raccogliere legna e si imbattono in una grotta servita da rifugio durante i bombardamenti degli Alleati, scavata proprio dal nonno Riccardo.

    Da qui prende forma il racconto mozzafiato di quegli anni implacabili: l’occupazione tedesca, e ancora prima l’esperienza istriana, quando Riccardo lavora ad Arsia come minatore, pagando con le mansioni più pericolose e umili il rifiuto di prendere la tessera del partito fascista.

    Con un bianco e nero suggestivo e visionario affiorano le persecuzioni sempre più feroci, il freddo, la fame, l’odore della morte, la speranza di una vita libera, in una incalzante cronologia che mischia i fatti privati con quelli della grande Storia. Per non dimenticare.