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In controtendenza con linee editoriali ormai in gran parte condivise, Pop Edizioni fin da subito ha deciso di ospitare tra le sue collane anche la poesia, che consideriamo imprescindibile: è la forma letteraria che storicamente ha anticipato tutte le altre e che, tutt’oggi, rappresenta l’essenza stessa della letteratura, nella sua espressione più scarna ed essenziale.
La silloge da noi curata si intitola “Ero feroce in sogno”, scritta da un’autrice poco più che ventenne, Roberta Margiotta. Tra i tanti componimenti, ne riportiamo uno che amiamo particolarmente:
“Scorre la penna e io immobile
percepisco
lentamente
antiche rimembranze
trasfiguro idee
un io immobile che invece
vola tra le nuvole
di un Universo
senza leggi”.
Qui la giovane autrice sembra voler descrivere l’elaborazione stessa di un testo poetico. C’è l’immobilità fisica di chi, seduto a un tavolino, sia intento a tradurre in versi i pensieri e le emozioni più intimi, mentre la sua mente percorre lo spazio e il tempo in un dinamismo irrefrenabile.
Ciò che espande il suo spirito è una miscellanea di sentimenti spesso contraddittori, che la sua vena poetica è chiamata a conciliare:
“Pace e angoscia
vita e morte
tutto senti
la percezione del mondo
si acuisce”.
La figura poetica, nelle parole di Margiotta, sembra conservare il potere divinatorio che le veniva attribuito nei tempi antichi. La capacità, cioè, di combinare aspetti opposti per restituire nella maniera più vivida le forze in gioco all’interno dei nostri animi.
Se ce lo chiedete, no, non ci siamo mai pentiti della nostra scelta. Crediamo che la poesia debba stare in ogni catalogo editoriale che si rispetti, e questo libro ne è la prova.

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