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“Scrivere contro la guerra è come scrivere contro i ghiacciai perenni” satireggiava Vonnegut in “Mattatoio n. 5”.
La guerra appare così morbosamente connaturata nell’essere umano che un’opera di ispirazione antibellica sembra perdere efficacia. Soprattutto in periodi come questo, mentre ancora i venti di guerra imperversano alle porte del nostro Paese.
È invece necessario leggere libri che raccontino gli effetti nefasti di un conflitto armato. Come nelle due graphic novel di Giorgio Franzaroli: “Orrido famigliare”.
In questi due avvincenti romanzi a fumetti si racconta con lealtà e rigore storico l’avvento del fascismo, l’antifascismo militante, il nazismo, i bombardamenti, il lavoro forzato nelle miniere istriane, le foibe, la Resistenza, fino al Dopoguerra.
La guerra, per l’appunto. Quella voluta da Mussolini, convinto di vincerla in breve tempo e con uno sforzo minimo, benché la storia abbia poi ribaltato le sue aspettative.
Vi ricorda qualcuno?
La storia tende a ripetersi, principalmente nei suoi aspetti più cruenti, perciò è importante conoscere il passato. E conoscerlo correttamente. Senza pregiudizi e con un linguaggio immediato.
La forza delle graphic novel di Franzaroli risiede proprio nel riuscire a raccontare la Grande Storia attraverso lo sguardo di chi c’era, di chi ha dovuto subirla, facendo delle scelte per sopravvivere, non solo fisicamente ma anche eticamente.
Riuscire a districarsi da eventi orribili senza perdere se stessi, e senza schierarsi dalla parte del più forte, rientra in quell’eroismo naturale che non figura nei libri di scuola.
Come accade nell’episodio del rifugio scavato dal nonno dell’autore per proteggere gli abitanti di Montese durante i raid aerei degli Alleati. Quando i tedeschi lo scoprono, se ne appropriano con la forza, mandando gli italiani a morire sotto le bombe.
Ma sarà una donna a complicare i loro piani, tagliando i cavi della radio che li collega al Comando, per isolarli dal resto dell’esercito di occupazione. È la nonna di Giorgio Franzaroli, Lucia, che i tedeschi non esitano a condannare a morte.
Con quale espediente il marito Riccardo riuscirà a salvarle la vita?
Lasciamo ai lettori il piacere di scoprirlo.

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