Le donne capiscono subito quando le vuoi imbrogliare. Ma preferiscono dormirci su. Fanno finta di niente, prendono tempo e alla fine scelgono di lasciarsi imbrogliare.
Claudia, infatti, si era accorta quasi subito che lui tentava di renderla insicura, di toglierle forza, utilizzando un metodo ridicolo, ma efficace: travestiva gli insulti con parole d’amore.
Per esempio, quando se ne stavano nel letto abbracciati e nudi, lui le diceva: a me piace tantissimo la tua pancettina grassa. E lo diceva pur sapendo che Claudia non arrivava a pesare neppure 50 chili. “Sì,” spiegava lui, “50 chili, ma tutti di pancettina grassa. Perché tu non hai muscoli nel corpo. Però mi piaci. Anche il tuo naso mi piace. È la prima cosa che ho pensato quando ti ho vista: questo sì che è un naso con un carattere. Non come quei nasini normali, carini, che non dicono niente. Il tuo naso parla, Claudia, e anche la tua pancettina grassa. È per questo che mi piaci così tanto: perché non sei carina.”
La sua volontà di denigrarmi è così evidente che non ci cascherebbe neppure un bambino, pensava Claudia ogni volta, ma non riusciva a spiegarsi perché da ogni situazione romantica lui tirasse fuori un commento scortese. Su cui poi Claudia si arrovellava, volente o nolente: ho la pancia grassa, il naso lungo, le gambe corte. Nessun muscolo. Sono un’obesa.
E Claudia ci cascava perché lui aveva questo modo subdolo di criticare che somigliava sempre a un complimento. Se Claudia, dopo averlo visto ingozzarsi a tavola, gli domandava felice: “ti è piaciuto l’arrosto?” lui immancabilmente rispondeva: “Era buonissimo, amore mio. Il più buono della mia vita. Però non aveva un filo di condimento”. Per lui, infatti, era tutto gustosissimo però un poco crudo, molto cotto e con il sapore delicato che non sa di niente, scegliendo le parole con cura perché servivano a demolirla.
Senza scomporsi, qualunque cosa Claudia facesse, o dicesse, o proponesse, per lui andava sempre benone, era un’idea geniale, però faceva schifo perché lei non capiva niente.
E Claudia, sempre più spesso, gli credeva.
(Tratto da “La turista italiana”, di Maria Tina Bruno, in vendita solo su www.popedizioni.it)
Claudia, infatti, si era accorta quasi subito che lui tentava di renderla insicura, di toglierle forza, utilizzando un metodo ridicolo, ma efficace: travestiva gli insulti con parole d’amore.
Per esempio, quando se ne stavano nel letto abbracciati e nudi, lui le diceva: a me piace tantissimo la tua pancettina grassa. E lo diceva pur sapendo che Claudia non arrivava a pesare neppure 50 chili. “Sì,” spiegava lui, “50 chili, ma tutti di pancettina grassa. Perché tu non hai muscoli nel corpo. Però mi piaci. Anche il tuo naso mi piace. È la prima cosa che ho pensato quando ti ho vista: questo sì che è un naso con un carattere. Non come quei nasini normali, carini, che non dicono niente. Il tuo naso parla, Claudia, e anche la tua pancettina grassa. È per questo che mi piaci così tanto: perché non sei carina.”
La sua volontà di denigrarmi è così evidente che non ci cascherebbe neppure un bambino, pensava Claudia ogni volta, ma non riusciva a spiegarsi perché da ogni situazione romantica lui tirasse fuori un commento scortese. Su cui poi Claudia si arrovellava, volente o nolente: ho la pancia grassa, il naso lungo, le gambe corte. Nessun muscolo. Sono un’obesa.
E Claudia ci cascava perché lui aveva questo modo subdolo di criticare che somigliava sempre a un complimento. Se Claudia, dopo averlo visto ingozzarsi a tavola, gli domandava felice: “ti è piaciuto l’arrosto?” lui immancabilmente rispondeva: “Era buonissimo, amore mio. Il più buono della mia vita. Però non aveva un filo di condimento”. Per lui, infatti, era tutto gustosissimo però un poco crudo, molto cotto e con il sapore delicato che non sa di niente, scegliendo le parole con cura perché servivano a demolirla.
Senza scomporsi, qualunque cosa Claudia facesse, o dicesse, o proponesse, per lui andava sempre benone, era un’idea geniale, però faceva schifo perché lei non capiva niente.
E Claudia, sempre più spesso, gli credeva.
(Tratto da “La turista italiana”, di Maria Tina Bruno, in vendita solo su www.popedizioni.it)