“I primi tempi, quando era appena arrivata da quelle parti giunta chissà da dove, chissà dopo quante perlustrazioni in chissà quanti punti geografici dislocati per un vasto raggio territoriale, quando nessuno ancora la conosceva, ci avevano provato, più di uno, a metterle qualche spicciolo in mano, con innocenza, senza voler offendere. La Signora aveva allontanato da sé la brutta tentazione con un netto gesto della mano pallida e, in qualche maniera, elegante. Anzi, la sua espressione contrariata aveva finito per imbarazzare lo spirito buono che aveva davanti, in piedi, piegato verso di lei per allungarle quel contentino.
Che disdegni la carità già la rende diversa dai suoi “colleghi”, ma la cosa che più balza all’occhio, l’aspetto che la fa apparire subito come una rarità tra i clochard, ovviamente, è proprio il fatto che è donna. Una donna in difficoltà, di solito, si rivolge a collegi religiosi o altre istituzioni che la riparino e la scaldino tra le proprie mura. Improbabile che si butti per strada, con tutti i rischi che ci si corrono.
Sarà che è una donna, ma lì dove c’è il suo posto fisso, a pochi metri dalla doppia vetrina del negozio di articoli sportivi, non c’è lo scompiglio che ti aspetteresti. Niente puzzo di piscio a bruciarti nelle narici, niente sudiciume nei paraggi, niente rifiuti lasciati a marcire sotto il sole. La Signora sembra quasi che non ci sia. Come si diceva, non dà fastidio a nessuno.”
Quello che avete appena letto è un brano tratto dal racconto “La Signora”, che trovate in “I confini del male”, pubblicato da Pop Edizioni.
La protagonista è una senzatetto, che, malgrado le brutte condizioni in cui versa, vivendo per strada e accontentandosi di espedienti per sopravvivere, mantiene una sua dignità, senza arrecare alcun fastidio intorno a sé. Nonostante questo, qualche malintenzionato non tarderà ad approfittarsi di questa povera indifesa, attentando brutalmente alla sua vita per futili motivi che traspaiono dal racconto stesso.
Una vita ai limiti, proprio come quella del barbone morto vicino a San Pietro poche notti fa a causa del freddo, vittima stavolta dell’indifferenza generale.