“Can che abbaia non morde, aveva appena detto.”
Il cane è il fedele amico dell’uomo, sottomesso ai suoi comandi anche quando si tratta di sacrificare la propria vita.
Ma tra canili, catene, guinzagli, toelettature, compagnia per single apprensivi, combattimenti clandestini, concorsi di bellezza: siamo proprio sicuri che i cani siano davvero così felici di starci accanto?
86 micro racconti folgoranti, sarcastici, impietosi, ma anche divertenti, nei quali il nostro caro Fido spezza le catene a suon di ringhi, morsi e zampate fatali per essere finalmente libero.
Feroci, al limite della scorrettezza, ma anche ironiche nella loro sanguinaria esagerazione. Sono le storie minime di Cinofilia Nera che compongono questo libro. Tutte schierate dalla parte dei cani che si ribellano al dominio umano: ai soprusi, agli abbandoni, alle catene, ai canili, ai condizionamenti, agli addestramenti, ma anche a tutta la retorica del migliore amico dell’uomo che lo ha ridotto a bestia da lavoro, a merce da vetrina, a peluche vivente.
E allora i cani non ci stanno, mordono e uccidono. Ma assistono anche alle terribili disgrazie che arrivano proprio al momento giusto e si abbattono su certi umani per pareggiare i conti.
La Cinofilia Nera intende dare sfogo ai pensieri nerissimi che ci sovrastano quando assistiamo alle tante infamie e scorrettezze che commettiamo nei loro confronti, anche quelle a fin di bene, qui smascherate e punite affinché risaltino in tutto il dolore che, di fatto, provocano.
Sono pensieri infuriati che potremmo definire animali.
Sguardi in cagnesco
“Il cane l’accetterebbe pure quella dannata situazione, se almeno gliela riempisse per davvero la ciotola. E invece mette sempre meno cibo. Ogni giorno un po’ meno. L’uomo lo fa apposta, ci prova gusto, sa di avere il coltello dalla parte del manico.”
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“Tra l’uomo e il cane è sempre andato tutto bene. Fino al giorno in cui l’uomo decide che il cane deve imparare a portargli il giornale e le pantofole.”
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“Migliaia di piedi umani morti, di tutte le dimensioni, sotterrati alla rinfusa.
Un imponente cimitero di piedi senza nome, una preziosa testimonianza che getta nuova luce sul mondo della dilagante Cinofilia Nera.”
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“Sono trascorsi così tanti anni eppure, per colpa di quel maledetto cane, dovrà passare quel poco che resta della sua vita a marcire in galera.”
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“Doveva farlo fuori quando era ancora il suo cane e invece l’aveva scaricato in mezzo alla strada, prendendolo a calci per farlo allontanare. E adesso è qui, il maledetto. È tornato per rovinargli l’esistenza.”
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“Sarà un morso che vi seppellirà!”
Gli autori
Troglodita Tribe è una realtà resistente e libertaria che attraverso l’attivismo, la scrittura e la recycling art cerca di destabilizzare l’immaginario specista e patriarcale.
Fanno parte di un movimento trasversale e azzardano le loro variegate incursioni negli ambiti più diversi: dall’Accademia di Belle Arti di Milano con il loro libello creativo Musi di pietra (il posto degli animali nei monumenti) agli incontri “Antispecismo ad alta voce” tenuti in diverse parti d’Italia, dalla mostra “Sconfinamenti Animali (venticinque quintetti di cartoline truccate)” agli articoli sugli storici mensili “A Rivista Anarchica” e “Terra Nuova”, dal volontariato nei canili alla collaborazione con la trasmissione radiofonica “Restiamo Animali”.
Sono autori dei volumi Chiudiamo i canili (Ortica Editrice), Cani e catene (Malamente Edizioni), L’antispecismo spiegato a mia mamma (Ortica Editrice).
COLLANA “NUVOLE POP”
184 pagine
ISBN 979-12-80297-04-4