“Fuori da casa nostra il mondo seduce e tradisce, lusinga e inganna, ferisce in profondità: queste parole ha continuato a ripetere mio zio, quella notte, mentre montava sulla porta della mia stanza un chiavistello.”
Un paese di anime distratte.
Una bambina affidata alle cure di uno zio fino ad allora sconosciuto.
Una giovane donna dai capelli rossi che ritorna nel luogo in cui è nata e da cui credeva di essere fuggita.
Un carnefice divenuto vittima, obbligato di continuo a scrutare la realtà oltre il velo della malattia.
I quattro umori dell’uomo nella medicina ippocratica – atrabile, bile, flegma e sangue – scandiscono patimenti fisici inculcati con una sollecitudine metodica, sino a incarnare uno stile di vita, rispettato con la regolarità di un crudele rituale.
Il passato torna a sovrastare il presente, ma a ruoli invertiti, in un consolatorio gioco del destino in cui nessuno dei protagonisti, tuttavia, trova la forza necessaria a dominare il conflitto.
Un romanzo sbalorditivo che non concede spazio a facili sentimentalismi, ma agisce per sottrazione, procede per brevi cenni, sino a giungere progressivamente a una visione completa, come in un mosaico a intarsio.
Lilia Scandurra tratta il grave tema degli abusi attraverso suggestioni narrative imprevedibili ed eterogenee, condotte con una scrittura matura, sapiente e misurata.
Il sangue non fa rumore inaugura la nuova collana “Fili d’erba” in cui le voci di vittime indifese possono finalmente raccontarsi.
Frammenti di voce
“C’è qualcosa di sorprendentemente coraggioso nel modo in cui il mio corpo cambia a dispetto delle tue regole.”
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“Ero sola e lo era anche lui. Uniti da sangue uguale.”
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“È così riconoscibile l’odore del sangue.
Quello dell’odio invece è diverso, varia a seconda dell’ambiente con cui viene a contatto. L’odio che provo ha l’odore di questa casa.”
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“Cerco di evitare il contatto diretto con le persone, a meno che non sia obbligata.
Non che sia apatica. Nella mia vita c’è e c’è stato affetto.
E non sono autolesionista, quelle piccole cicatrici che ho sulla pelle sono frutto di esperimenti che servono a calibrare l’equilibrio interiore e mi aiutano a capire fino a che punto arrivi il mio disinteresse al dolore.
Di tanto in tanto devo prendere dei respiri profondi perché da bambina soffrivo di una leggera asma che non mi ha più abbandonata.
Altre volte, invece, ho la sensazione di aver dimenticato come si fa a respirare.”
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“Non sono concessi diversivi, tanto più sull’orlo di un tracollo: è impensabile vanificare anni di esercizio per arrendersi a un’imbarazzante solitudine.
Se lasciassi che fosse qualcun altro a prendere il mio posto, chiunque potrebbe indagare i segreti della complessa architettura che regge la nostra famiglia e contaminarla.
Io sono più forte di così.”
L’autrice
Lilia Scandurra è nata nel 1988 a Pescara. È laureata in lingue straniere e da più di dieci anni porta avanti un progetto che unisce musica elettronica e cantautorato in italiano, inglese e francese. Ha composto tre album, di cui ha curato testi e melodie.
Il sangue non fa rumore è il suo primo romanzo.
COLLANA “FILI D’ERBA”
264 pagine
ISBN 979-12-80297-03-7